Questione di testa

17.01.2019 13:27 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Questione di testa

Tanto snobbata e vituperata, la Coppa Italia sorride ai bisognosi, distribuendo sorrisi con generosità.
Il primo a presentarsi all’incasso è Patrik Schick che, venendo da poco seguito anche da un mental coach, ha iniziato il 2019 con una doppietta scaccia pensieri e, forse, scaccia mercato.Sembra aver guadagnato la permanenza fino a giugno e, per lui, inizieranno ora i 6 mesi forse cruciali della sua carriera.
Per capire se potrà veramente essere utile bisognerà attendere qualche altra prova e, soprattutto, la continuità che finora non ha mai avuto ma i segnali sono incoraggianti.
Anche Marcano è andato in rete e non deve essere stata una gran novità per un difensore andato in gol 9 volte negli ultimi due anni, nel massimo campionato portoghese.
Lo è un po’ di più per noi, abituati finora a vederlo poco e male, molto male.
Non è scarso e lo dimostrano i suoi anni al Porto e, soprattutto, le sue prestazioni in Portogallo ma, fino a questo momento, ha fatto di tutto per dimostrare il contrario.
Chi lo sa se questo gol non possa liberare anche la sua di testa, così come quella di Pastore.
El Flaco accarezza la palla con la delicatezza di un poeta raffinato.
A Parigi, a detta di Walter Sabatini, si è seduto. A Roma si è direttamente sdraiato, a causa dei suoi frequenti problemi fisici: se non dovesse più tornare in infermeria, sarà Di Francesco a dover toccare anche con lui le corde giuste per ridargli fiducia, motivazione, grinta, la voglia di sporcarsi le mani.
Quella voglia che, a tratti, dimostra anche Kluivert.
Contro la Virtus Entella ha iniziato la partita con l’aria di chi si trova lì per caso.
Poi, lentamente, ha impresso il suo marchio e, anche quando poteva tirare, ha preferito l’assist per il compagno meglio posizionato, dimostrando generosità e intelligenza. Qualità ancora più apprezzate considerando il bisogno che avrebbe di segnare, anche per farsi maggiormente notare.

Invece ha preferito il gioco di squadra, come fanno i grandi.
La vittoria non era scontata ma doverosa. La speranza è che la tanto snobbata Coppa Italia possa dare forza e coraggio a chi, finora, è parso timido e timoroso.