Liverpool-Roma, un mare di tifosi giallorossi. Zeman: "Insegno solo a giocare a pallone". Rodgers: "Roma molto organizzata"
La Roma comincia ad avere una sua forma. Non l'hanno notato solo le migliaia di tifosi, accorsi da tutto il New England per vedere i giallorossi, l'ha notato soprattutto l'allenatore dei Reds, che non si aspettava una squadra così concreta e organizzata: "Abbiamo cercato di colpirli in contropiede - ha dichiarato Brendan Rodgers, manager dei Reds, durante la conferenza stampa post gara - ma non siamo riusciti a concretizzare: hanno chiuso ogni spazio, specie nel primo tempo. Erano davvero organizzati, in ogni reparto, e infatti ci hanno colpito per primi".
Del primo tempo ha parlato anche il boemo: "A voi - Zeman si rivolge ai giornalisti, per lo più inglesi e americani, con un paio di eccezioni - è piaciuto di più il secondo tempo? Ebbene, pensate che io ho preferito il primo: ho visto una squadra compatta e concentrata. Dite che sono sbilanciato, che cerco sempre di andare in gol, eppure siete voi a dare tutta questa risonanza al gol. Guardate solo i gol". I paragoni con i grandi allenatori non li accetta: "Parlate di Sacchi, di Michels (olandese, padre del calcio totale), di Guardiola, ma non credo esistano rivoluzioni nel calcio. Non faccio rivoluzioni: io insegno solo a giocare a pallone".
Una conferenza stampa scoppiettante, proprio come la partita. Non è mai stata un'amichevole, si capiva già dai volti dei giocatori, prima di entrare in campo.
E se ne sono accorti anche i tifosi, che hanno cominciato fischiando i romanisti (lo stadio infatti era pieno di magliette dei reds). Una tifoseria molto sportiva, in ogni caso, considerato che a fine partita ha applaudito a lungo.
Una parentesi a parte la meritano le migliaia di tifosi giallorossi, giunti da ogni angolo degli States: da New York, dal New Jersey, dal New Hampshire e un gruppo addirittura da Pittsburgh! C'è chi si è fatto 4 ore di auto per vedere la Roma, almeno "una volta nella vita".
Questi tifosi hanno dimostrato di contare esattamente quanto i romani. L'attaccamento alla squadra, ai colori, alla maglia, non ha confini. Lo hanno dimostrato quasi in ventimila, ieri, in quel di Boston.