Rizzitelli: "Totti è sempre il migliore"
Ruggiero, ci conforti. Il momento della Roma è passeggero? "Purtroppo la situazione è molto precaria. Quando sono usciti i calendari, vedendo le prime partite, pensavamo potessero essere di facile approccio. Invece, qualcosa si è bloccato. La società ha condotto una campagna acquisti all’altezza, ha arricchito una rosa già competitva e si è sistemata in tutti i reparti. L’avvio a rilento è accaduto a tutte le grandi squadre ma sono certo che la Roma si riprenderà presto. I valori sono eccellenti."
Ma non sarà che cambiare troppo spesso il modulo genera soltanto confusione? "Si cambia il modulo proprio per sopperire ai problemi che si verificano. Ranieri ha dovuto fare di necessità virtù, gli infortuni non l’hanno aiutato e le condizioni precarie di Pizarro e De Rossi, ad inzio stagione, sono stati dei macigni duri da superare".
L’impressione che emerge però è che la Roma corra poco. "Capisco possa accadere ad un allenatore giovane che si ritrova in una grande piazza ad allenare dei campioni ma Ranieri è un tecnico di esperienza, sono tantissimi anni che gravita nell’ambiente calcio. Comunque, dubito fortemente ci possa essere una componente attribuibile alla preparazione atletica. Mi sembra più probabile che, non partendo col piede giusto, subentri l’ansia del risultato e la paura di commettere ulteriori passi falsi".
Di questi tempi è stata data la croce addosso pure a Francesco Totti. Non le sembra un paradosso? "Basta tornare indietro col tempo, prendere in mano gli articoli degli anni passati per vedere che tutte le volte che Francesco non è stato bene la squadra ha zoppicato. Lui, ancheanche al 50% delle sue potenzialità è il più forte e poi, se vogliamo essere sinceri, vedendo le ultime gare, non mi è sembrato il peggiore di tutti. Per niente proprio. E’ giusto ricordare che Totti gioca insieme ad altre dieci persone e, se per una semplice giornata sfortunata non gira, dovrebbero pensarci i compagni. E’ un grandissimo e da lui può arrivare una grande giocata anche da fermo".
Non è che i problemi societari stanno diventando un alibi per la rosa? "Credo proprio di no. Certo, se la situazione dovesse allungarsi all’infinito, diventerebbe snervante per tutti. Ma questo è l’unico anno in cui i giocatori non si possono lamentare. La dirigenza non ha venduto nessuno e ha preso calciatori del calibro di Borriello, Adriano, Simplicio e Castellini. Ripeto, il problema è soltanto di testa. Brescia è l’esempio più lampante: stai perdendo, ti buttano fuori un compagno, accorci le distanze e rischi pure di pareggiare. Bisogna migliorare la concentrazione e tirare fuori la cattiveria agonistica, gli attributi. Ai miei tempi quando giocavo ero avvelenato".