Una coppia per calare il poker
“Dzeko è abituato ad avere una spalla vicino”. “Salah può rendere meglio giocando più centralmente e deve avere curiosità di andare a vedere cosa ci sia dietro la linea difensiva avversaria”. Unite, mescolate le parole di Luciano Spalletti e otterrete la ricetta che ha portato la Roma a battere l'organizzato e ordinato Carpi. Dzeko per Salah, Salah per Dzeko, un tandem di ferro, un puzzle perfetto, quasi una coppia di fatto.
Una coppia che ha consentito alla Roma di calare il poker di vittorie consecutive: l'esigenza dell'ex City di avere un attaccante vicino e l'esigenza dell'egiziano di giocare un pochino più centralmente, sfruttando le sponde proprio del centravanti bosniaco. Apre le danze Dzeko, nel primo tempo, mandando in porta Salah che, però, non coglie l'attimo e sciupa tutto. Quando i due giocano vicini possono scambiare con maggiore rapidità ed efficacia ma l'egiziano ha bisogno anche di partire dalla sua mattonella, dal centrodestra, perché da lì può riceve palla più liberamente, fuori dal traffico delle zone centrali, e puntare direttamente l'uomo. L'alternativa è andare a vedere cosa c'è dietro la linea difensiva, proprio come ha fatto l'ex viola quando è scappato alle spalle del difensore, per poi involarsi in area e servire Dzeko per il gol del vantaggio. La speranza è che il gol lo abbia definitivamente sbloccato perché il terzo posto, volenti o nolenti, passerà anche dai piedi e dalla testa del bomber arrivato in estate da Manchester.