Un altro aggiornamento per lo Spalletti 2.0
L’impressione, sempre più confermata dai fatti, è che quello sceso dall’aereo proveniente da Miami sia un Luciano Spalletti 2.0, una versione decisamente aggiornata di quello che nel 2009 lasciava da dimissionario il centro sportivo di Trigoria. Non solo tanto lavoro sul campo, ma anche quello che appare come un controllo completo sul maggior numero di situazioni possibili che riguardano squadra, società e tutto ciò che gira intorno. Il mister è rimasto sull’attenti persino nella recente apparizione in una trasmissione della televisione ufficiale, per definizione ovviamente più morbida rispetto ad altri media: non ci sono sconti per nessuno, non si fa passare nulla, ogni sforzo deve essere concentrato al massimo, come un raggio laser.
Le prove, però, non sono finite e quello che lo attende domenica è uno degli scogli storicamente più complicati su cui più di una volta Spalletti ha finito per incagliarsi: è pur vero che rispetto anche solo a un anno fa il derby è diventato una partita decisamente più “normale” (o, volendo, ancor meno “normale”, ma nel senso opposto a quello classico), ma più di una volta la partita contro una Lazio concentrata quasi unicamente su questo appuntamento è risultata una trappola per l’allenatore di Certaldo, che in qualche caso non è riuscito a impedire che i nervi uscissero dai binari e addirittura si rese protagonista del famoso episodio del dito con il direttore sportivo biancoceleste, Igli Tare.
Ecco, inserire nel proprio software anche un aggiornamento che permetta a squadra, ambiente e quant’altro di restare sereni e di non disperdere neanche un fotone di quel raggio laser costituirebbe un’ulteriore prova di un’acquisita completezza da parte del tecnico, probabilmente ignota anche al suo fan più sfegatato. E l’occasione (certamente non desiderata da molti) di giocarsela in un clima meno rovente (eufemismo) del solito è troppo ghiotta per non essere sfruttata.