Tutti uniti, l'importanza dei dettagli

05.12.2016 09:04 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Tutti uniti, l'importanza dei dettagli

Passate alcune ore, il turbinio di sensazioni, colori e immagini si va mescolando. I 90 minuti della partita, le esultanze e le dichiarazioni post gara vengono lentamente sfumati. Come un'eco sempre più lontana, rimane nitido il ricordo di alcune frammenti che fotografano la giornata. Al netto della vittoria, dei tre punti, del derby, rimane un senso di coesione, un gruppo unito per raggiungere l'obiettivo. A volte, i dettagli ti svelano la realtà. E sono proprio i dettagli, più dei tre punti, a dare fiducia al tifoso della Roma.

La prima fotografia che viene in mente è la rete di Strootman. L'olandese, che non sta attraversando il suo miglior periodo di forma, non stava giocando un derby strepitoso. La caparbietà con cui ha strappato il pallone dai piedi di Wallace ma, soprattutto, la grinta con cui ha scacciato Dzeko (che da bomber si stava fiondando sulla palla) per prendersi la responsabilità di segnare un gol decisivo è emblematica. Strootman avrebbe potuto lasciare il pallone al compagno. D'altronde, il bosniaco di mestiere fa proprio quello, buttare la palla in rete, ed era comprensibile che Strootman lasciasse palla a lui. Questo avrebbero fatto i giocatori normali. Lui no. Voleva il gol, l'ha cercato, ha combattuto per quello, ha lottato per dare una sferzata alla stagione della Roma ma, forse, anche e soprattutto al suo campionato. Come a voler lanciare un segnale a tutti e a se stesso: “Ci sono, sono vivo, sono io, Kevin Strootman”. E, giusto per ricordarci il suo piede vellutato, ha segnato con un delizioso scavetto, morbido e preciso, che ha trafitto il portiere. L'immagine dell'esultanza rabbiosa è un'altra di quelle che rimarranno impresse nella memoria. Quasi un urlo liberatorio, quasi a voler scacciare via i fantasmi per potersi riappropriare della consapevolezza nei propri mezzi. I compagni sono andati tutti ad abbracciarlo, consci dell'importanza di quel gol per l'olandese. A fine partita, Alessandro Florenzi è sceso in campo e la prima cosa che ha fatto è stata proprio abbracciare Strootrman.

Poi tutti insieme, tutti sorridenti ma soprattutto tutti uniti, sono andati a festeggiare insieme ai tifosi che avevano deciso di entrare allo stadio. Così come Strootman era andato a esultare proprio lì con loro, come a restituire l'abbraccio ricevuto dalla tifoseria in questi anni.

Ieri ha vinto il gruppo, la capacità di soffrire e di portare a casa un risultato importante soffrendo da squadra, lottando come una squadra e comportandosi come una squadra.