Totti doveva andare ai mondiali. Esterno destro, io punto su Motta

Nato a Roma il 9 aprile del 1962. Risiede a Roma, è laureato in medicina. Da luglio 2008 Presidente del Roma Club Palazzo Madama.
25.06.2010 00:00 di  Stefano De Lillo   vedi letture
Totti doveva andare ai mondiali. Esterno destro, io punto su Motta
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© foto di Stefano De Lillo

Era dai mondiali di Germania ‘74 che l’Italia non falliva il traguardo degli ottavi di finale. Dopo trentasei anni gli azzurri di Marcello Lippi hanno ripetuto “l’impresa” finendo addirittura ultimi nel girone, alle spalle di Paraguay, Slovacchia e Nuova Zelanda. La colpa, così come i meriti quando le cose vanno bene, è di tutti, in primis però del Ct Marcello Lippi, come lui stesso ha ammesso in conferenza stampa. L’ex tecnico della Juventus ha sbagliato tutto, a cominciare dalle convocazioni. Lasciare fuori giocatori di qualità è sempre un azzardo. Farlo in un periodo nel quale il nostro calcio soffre la mancanza di talenti è delittuoso. Delittuoso è stato lasciare a casa un potenziale tridente formato da Balotelli, Totti e Cassano.

E non dimentichiamoci di giocatori quali Toni e Perrotta, con il secondo che, protagonista di una grande stagione, sicuramente non avrebbe fatto peggio di Marchisio.
Intanto oggi sarà una giornata importante in casa Roma. Alle 19.00 è fissato il termine ultimo per risolvere le comproprietà tra cui spicca quella di Marco Motta, a metà tra Roma e Udinese. In questi ultimi giorni sembra che la principale preoccupazione di entrambi i club sia quella di trovare una sistemazione all’ex terzino dell’Under 21. Juve e Samp sono sulle tracce di un giocatore che, fino all’anno scorso, era da tutti considerato una promessa, il terzino futuro della Nazionale. Ora viene descritto come un giocatore inutile, quasi una zavorra di cui disfarsi al più presto. Motta non ha giocato una grande stagione, è vero, ma ha solo 24 anni, ha ampi margini di miglioramento e, vista la penuria di alternative, la Roma dovrebbe provare a puntarci anche perché Cassetti non è eterno.