Roma d'Europa nel segno di Totti, con l'Inter il primo esame
Se alla Roma si chiedeva di fare il suo contro l’Astra Giurgiu, la missione è certamente compiuta: vittoria rotonda, mai in discussione e senza subire gol. Niente di eccezionale, niente che meriti titoli di chissà quale genere, ma una serata che porta punti (anche nel ranking, da costruire mattone su mattone), un po’ di tranquillità e non troppa fatica nelle gambe in vista del match di domenica contro l’Inter. La resistenza dei rumeni si è dimostrata fin troppo ridotta, ma tante volte si è raccontato di una Roma poco cannibale in situazioni di chiara superiorità e anche questa gara poteva prendere una brutta piega con l’occasione concessa con troppa comodità ad Alibec, sventata poi da Alisson.
Superato il sussulto iniziale, la partita si è poi sviluppata sui binari più consoni, anche grazie alla serata più che positiva di Francesco Totti: magari non sarà in forma come quindici anni fa come da lui dichiarato, ma se chi gli sta di fronte fatica o comunque non pensa a limitarlo, le sue giocate innalzano in un attimo il livello di tutta la manovra offensiva. A questo deve aver pensato Luciano Spalletti che, come contro il Crotone, lo ha tenuto in campo per tutta la gara, ulteriore segno di una massima considerazione nei suoi confronti: in cambio il tecnico ha avuto tutto ciò che a lui gli ha chiesto e anche qualcosa in più, come il calcio di punizione - impensabile per molti altri tiratori di piazzati - che ha portato al gol del 2-0 di Federico Fazio. Il toscano ha anche tentato di mostrare positività nei confronti di Juan Manuel Iturbe, ma questo - ed è forse l’unica nota negativa della serata - cozza un po’ con quanto visto in campo, dove il numero 7 ha spesso sbagliato scelte e si è dimostrato poco sicuro e in alcuni momenti addirittura distratto, come in occasione di un calcio di punizione battuto velocemente da Totti con il pallone sfilatogli davanti: non certo il modo di sfruttare le chance concessegli in Europa. Europa in cui la Roma si ritufferà tra tre settimane, in mezzo due partite che saranno due esami decisamente più probanti rispetto a quello di Europa League: contro Inter e Napoli la Roma comincerà a prendere le distanze dalle sue rivali e capirà se saranno da colmare o, più auspicabilmente, da difendere.