Quando la coerenza è un optional

20.04.2010 00:28 di  Emanuele Melfi   vedi letture
Fonte: VoceGiallorossa.it
Quando la coerenza è un optional
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© foto di Alberto Fornasari

Le polemiche post derby sono state, a mio avviso, un attacco frontale alla goliardia e al lato sano e positivo di questo sport: lo sfottò. E' ragionevolmente comprensibile che la sconfitta di domenica pomeriggio, per mano degli 'odiati' cugini, abbia potuto lasciare l'amaro in bocca ai supporters biancoazzurri, anche perché - senza voler fare troppo il tifoso ma volendo raccontare semplicemente la realtà - era l'ultimo obiettivo di una stagione a dir poco negativa.

Oggi si è scatenata una vera e propria 'guerra mediatica': questa volta, a fronteggiarsi dialetticamente, non si sono trovati due diversi schieramenti. Gli attacchi avevano un solo ed unico destinatario: il capitano della Roma Francesco Totti. Non siamo qui a fare i nomi di chi, con celerità disarmante, non ha mancato occasione per attaccare personalmente - celandosi dietro 'la critica al gesto' - un uomo che ha fatto, fa e farà molto per questa città. Dio solo sa come la figura di Francesco possa essere importante per Roma. Non è sicuramente questa la sede per analizzare quanto di buono ha fatto per la Capitale ma è oggettivo affermare che l'uomo-Totti non può e non deve essere messo in discussione.



Per fortuna, con un po' di quella coerenza che invocavamo prima, ci ha pensato Paolo Di Canio a smorzare le polemiche post-derby ricordando ai tifosi laziali come reagirono al suo "tre" rivolto alla Sud: "Il gesto di Totti? È una cosa normalissima, antipatica, ma ci può stare: chi vive il derby di Roma può riconoscere in questi gesti qualcosa di giusto. Come i laziali si augurano che la Roma non vinca lo scudetto - ha proseguito la bandiera biancoazzurra - ci sta anche un gesto così. Totti non ha insultato o fatto gesti volgari, si augura che la Lazio vada in B, e in un derby come quello di oggi ci può stare".

Chi in questo frangente mi ha negativamente meravigliato sono stati proprio i tifosi; tralasciando politicanti, showman o dirigenti in cerca di visibilità, proprio chi vive il tifo con passione e amore dovrebbe - seppur digerendoli poco in caso di sconfitta - capire e giustificare dei gesti come quelli del capitano. Facile farlo quando si vince. Ragazzi, un po' di coerenza.