Primi sprazzi di gioco Zemaniano. Bradley un moto perpetuo
Al Fenway Park una buona Roma ottiene una vittoria di prestigio nell'amichevole di lusso contro il Liverpool.
Passano i giorni e i giallorossi iniziano, lentamente, ad assumere una propria filosofia. Squadra corta, aggressiva, fuorigioco, pressing e tante verticalizzazioni: come al 12'st, quando in velocità la palla è passata dal centrocampista alla punta, da questi a Bradley che ha lanciato subito Rosi nello spazio. Il terzino, prossimo a passare a Parma, ha poi clamorosamente sbagliato ma in pochi secondi i giallorossi hanno messo un uomo davanti al portiere. Da sottolineare la conferma di Tachtsidis come regista, con Bradley interno destro e Pjanic interno sinistro, a formare un centrocampo di quantità (tanta) e qualità. Propio l'americano sembra tra i più attivi in mezzo al campo, recuperando diversi palloni e andando a segno nella ripresa, portando così in vantaggio la Roma. L'ex Chievo è una garanzia lì in mezzo: sbaglia pochissimo, corre di continuo e sembra non fermarsi mai, non attraversare mai un momento di appannamento.
Una sorta di moto perpetuo. Bisogna poi evidenziare l'esigenza di un terzino sinistro, oltre al destro, con José Angel ancora una volta rilegato in panchina. In avanti, Totti mostra di star molto bene fisicamente mentre nella ripresa entrano sia Bojan che Lamela. Quest'ultimo si rende protagonista di un paio di spunti interessati, da cui nasce il gol di Florenzi e il palo dello stesso Lamela, che avrebbe potuto chiudere per tempo la partita. L'argentino è sembrato quindi in ripresa rispetto all'ultima opaca prestazione, con Zeman che avrà l'imbarazzo della scelta in attacco. Aspettando Destro.