Le piccole, grandi, vittorie di Di Francesco
Nel giusto ambiente tutti rendono al meglio. Il singolo viene valorizzato ed emergono le migliori qualità di ognuno. Un allenatore si giudica anche dalla crescita dei suoi calciatori e Di Francesco può essere finora abbastanza soddisfatto. Tralasciando Alisson, che forse aveva solo bisogno di giocare, il tecnico romanista ha rivalutato Jesus, finito nel mirino delle critiche lo scorso anno. Gli ha dato fiducia in alcune gare importanti, ha puntato su di lui ed è stato ripagato da alcune ottime prestazioni del brasiliano. Ora Di Francesco dovrà fare lo stesso con Bruno Peres, soprattutto considerando l'infortunio di Karsdorp. A centrocampo, Nainggolan non è certo una sorpresa e renderebbe allo stesso livello anche con Ventura.
Sospeso il giudizio su Gonalons mentre Gerson è una vittoria di Di Francesco, dopo la bocciatura operata da Luciano Spalletti. Il brasiliano è stato buttato nella mischia a Londra, in una gara fondamentale, e questo ha totalmente cambiato la stagione del giovanissimo centrocampista giallorosso. In avanti troviamo Diego Perotti che, come da lui stesso ammesso, con Di Francesco gioca più tra le linee, accentrandosi maggiormente. Sta trovando più continuità rispetto allo scorso anno ma Di Francesco è riuscito a far sentire importante allo stesso modo anche El Shaarawy, che ha un minutaggio solo leggermente inferiore rispetto all'argentino. La scommessa ora è quella di far tornare Kevin Strootman lo splendido giocatore ammirato nella prima parte dell'esperienza romana. Segni di ripresa, gol a parte, si sono visti contro la SPAL ma servirà trovare la continuità che non ha avuto in questa prima parte di campionato. Con uno Strootman ai livelli del 2013, la Roma guadagnerebbe ancora di più in sostanza e ancora di più in qualità. E sarebbe un'altra vittoria di Di Francesco, la più importante.