La seconda occasione
Poco più di un anno fa, uno dei primi pensieri razionali concepibili dopo l’inconcepibile eliminazione in Coppa Italia con lo Spezia e il mancato accesso a un comodo quarto di finale contro l’Alessandria, era “e quando ricapita un’occasione così?”. Domanda retorica, ma che retorica non lo è più: battendo questa sera la Sampdoria, la Roma si è guadagnata una cosa che a pochi è concessa, una seconda occasione. Il quarto di finale contro il Cesena (mentre Napoli e Fiorentina, Juventus e Milan, Inter e Lazio si scorneranno tra loro) è una possibilità che la Roma si è andata a prendere giocando una gara comunque non perfetta, ma ampiamente sufficiente per liberarsi dei blucerchiati e tornare alla normalità di questa competizione.
IL GIUSTO COMPROMESSO - Anche in una sfida interna contro un avversario meno fisico di Genoa e Udinese Spalletti ha mantenuto il nuovo assetto messo in campo nelle ultime gare del 2016 e nelle prime dell’anno nuovo: il risultato di 4-0 non descrive in realtà il fatto che qualche difficoltà c’è comunque stata, fisiologicamente in avanti (prima del grimaldello firmato Radja Nainggolan, chiaramente il migliore in campo grazie alla doppietta messa a segno, da sommare al gol di Udine), sorprendentemente anche dietro, con il palo colpito da Muriel in apertura di match e una prestazione non in linea con le precedenti di Federico Fazio, che ha sofferto molto la velocità del colombiano ed è andato in confusione anche quando si è trattato di sfornare giocate a lui congeniali in fase di impostazione. Dopo una serie così lunga di partite positive ci sta il dover rifiatare, è bene che sia successo in un confronto comunque portato a casa, importante sarà invece trovare immediatamente i correttivi prima che la piccola crepa evidenziata oggi nel sistema difensivo possa essere identificata e sfruttata in futuro. Come in futuro bisognerà continuerà a trovare il giusto compromesso per non perdere troppo in attacco di quanto guadagnato in difesa, dove i giallorossi hanno chiuso la porta per la terza volta consecutiva, la sesta nelle ultime otto partite. Una chimera già poco tempo fa.
LA MIGLIOR MEDICINA - L’ha assunta oggi al minuto 2 del secondo tempo Edin Džeko, facendo centro alla prima occasione come non era riuscito a fare (eufemismo) a Udine. Il treno della polemica era già pronto a ripartire per una prestazione negativa anche oltre i gol sbagliati, nonostante 18 (ora 19) palloni messi in stagione alle spalle dei portieri avversari, lui lo ha fermato subito nel miglior modo possibile: con i fatti. In una gara, oltretutto, che per caratteristiche del sistema di gioco, lo ha messo in evidenza meno di tante altre. Freddezza gli si chiedeva, freddezza si ha avuto.
ORA NIENTE ERRORI - Non ci sarebbe da dirlo, ma se oggi c’era da stare concentrati (e in certi versi questo aspetto può addirittura essere migliorato), il 1° febbraio non ci deve spazio per alcuna esitazione: battere il Cesena, unica squadra rimasta in corsa tra quelle di Serie B, permetterebbe di far uscire in bocca un po’ di quell’acquolina che mancava da tempo. Spalletti ha ben preparato da questo punto di vista la gara di questa sera, dovrà essere, se possibile, ancor più bravo a non far abbassare la tensione.