La nuova sfida di Di Francesco
Ci sono momenti decisivi nella vita di ognuno. Il 9 marzo del 2014 è stato sicuramente uno di quei momenti per Kevin Strootman, infortunatosi al legamento del ginocchio nel corso della gara contro il Napoli. La successiva Odissea lo ha portato a rimanere fermo circa 2 anni. L'olandese è ormai completamente recuperato e reintegrato ma ancora lontano dall'essere la macchina la guerra vista nella prima parte del campionato 2013/14. Non che l'ex PSV stia giocando male ma, dopo averlo visto con Rudi Garcia, le aspettative sono talmente alte che ci si aspetta sempre una prestazione da 7 in pagella.
Il centrocampo è il reparto più importante in ogni squadra, lo sanno tutti. È una banalità ma, alla fine, è così e il reparto mediano della Roma è attrezzatissimo, arricchito quest'anno dalla presenza di Gonalons, dal ritorno di Pellegrini e dall'esplosione di Gerson, senza dimenticare anche il possibile adattamento di Florenzi. Ai giallorossi servirà però anche il vero Strootman, il giocatore capace di sradicare il pallone con ferocia per poi affidare al suo mancino vellutato la ripartenza dell'azione. Un mix tra determinazione, cattiveria e classe cristallina. A sprazzi stiamo ancora vedendo quel giocatore ma non ha ancora la continuità che potrebbe avere. Due anni persi, nella breve carriera di un calciatore, sono tantissimi. Se Gerson sembra essere una battaglia vinta, se Schick deve ancora poter lavorare con continuità con Di Francesco, il tecnico giallorosso è chiamato alla sfida di riconsegnare alla storia il vero Strootman, quel giocatore straordinario che tutta l'Europa invidiava alla Roma.