I post-it sul copione
Alla vigilia, copione migliore non poteva essere scritto: nessun turno infrasettimanale da giocare, avversario morbido (a sua volta invece impegnato in Coppa, paradossale) da affrontare e motivazione extra dello scontro diretto tra Napoli e Juventus da sfruttare, il tutto per poter non sottrarre troppe energie per il primo grande snodo della stagione, quello di martedì contro il Qarabag con prestigio e soldi in palio negli ultimi 90 minuti di Champions League. Bastava salire sul palco e offrire una interpretazione degna per far andare a casa il pubblico contento e così è stato: l’interpretazione della partita è stata quasi perfetta, con un inizio forte che l’ha immediatamente indirizzata e il piede sull’acceleratore anche a inizio ripresa per dare un’ulteriore mandata alla serratura, prima del riposo attivo che fa sempre meglio alle gambe rispetto al dover rincorrere avversari che giocano il pallone. Risultato, tre punti in tasca e anche la possibilità di dare minuti a chi ne ha bisogno, come Patrik Schick, e di far bagnare il nuovo esordio a Emerson Palmieri: gli occhi al presente, la testa al futuro a breve e medio termine, perché il lavoro da fare non è mai troppo.
I POST-IT - Prestazione, come detto, quasi perfetta. Non perfetta, perché anche oggi Alisson ha dovuto raccogliere un pallone dentro la sua porta. Per la quinta partita consecutiva in generale, per il terzo match in fila in campionato dopo un calcio di rigore causato da un’ingenuità individuale. Questa volta meno evidente delle due precedenti, ma un utile post-it giallo da attaccare sulla copertina del copione di martedì. Anche in Champions League l’avversario non sarà trascendentale, ma mai come in questa competizione contano i dettagli, in ogni gara: commettere un errore può voler dire complicarsi la vita in un momento nel quale rischia di non essercene la possibilità. Dietro, come davanti: aver segnato solamente 3 gol con 30 tiri non significa aver sbagliato 27 volte ma comunque abbastanza per applicare un altro grazie al quale ricordarsi di dover fare tra il meglio e il molto meglio. Se oggi si è pensato anche all’avvenire, ancor di più lo si farà nella notte europea, non solo per il lato sportivo ma anche per quello economico: incassare i soldi degli ottavi di finale potrà significare, magari, dover pensare a una cessione in meno a giugno. Per questo, però, ci sarà tempo.