Doni ipnotizza Ibra, la Roma espugna San Siro e chiude con il botto il 2010
Operaia, testaccina, accorta e fortunata. La Roma chiude in bellezza il 2010 ottenendo la prima vittoria stagionale lontano dall’Olimpico proprio contro la prima della classe, il Milan, nel freddo tempio di San Siro. Una vittoria fondamentale per continuare la rincorsa al primo posto. Grazie a questi tre punti, i giallorossi volano a -7 dal Milan ed è un grande risultato considerando che, con una sconfitta, il divario dai rossoneri sarebbe salito a tredici punti. Troppi. La Roma avrebbe dovuto dire addio allo scudetto e nella Capitale si sarebbero vissute tre settimane di inferno. Anche perché la formazione messa in campo da Claudio Ranieri aveva fatto storcere il naso a molti. Del tecnico romano si può dire tutto ma non che gli manchi il coraggio. Il coraggio di lasciare Totti in panchina per schierare il tridente Menez-Borriello-Adriano. Il brasiliano è stato bravo a tenere il pallone anche se a tratti è parso troppo lento. Come la Roma del resto, brava a chiudere gli spazi ma molto meno a ripartire. De Rossi nel dopo gara ha dichiarato che sarebbe l’ideale trovare un mix tra pragmatismo e qualità.
Per ora, bisogna accontentarsi del primo perché il bel gioco latita e a tratti la gara è stata noiosa, con i giallorossi impegnati ad imbrigliare i rossoneri faticando moltissimo però a costruire una manovra fluida. Allegri ha dichiarato che probabilmente il Milan, dopo l’ottimo primo tempo, si sentiva troppo sicuro di vincere. Se fosse vero, un gol di scarto non sarebbe neanche troppo poiché sottovalutare una squadra come la Roma è delittuoso a certi livelli. I giallorossi questa volta hanno “saputo soffrire”, come si dice in gergo, riuscendo a colpire quando gli avversari hanno abbassato la guardia. La nota positiva della serata è rappresentata anche da Doni. Il brasiliano ha ipnotizzato Ibrahimovic (sembrava un Traorè qualsiasi) intervenendo bene nelle poche occasioni in cui i giocatori del Milan hanno mirato nello specchio della porta. In avanti non si può non menzionare Menez (suo l’assist decisivo) ma soprattutto Borriello. L’ex attaccante del Milan, bisogna essere onesti, non aveva fatto una grande partita ma in questi mesi ha la grande dote di buttare in rete tutto ciò che gli capita a tiro. Di destro, di sinistro, di testa, da terra, con un rimpallo, non fa differenza. Come tutti i più grandi bomber, ha la capacità di concretizzare con una continuità disarmante segnando gol spesso pesantissimi, come quello di ieri sera.