Dignità, classe e coraggio: la risposta al caos equo chiamato Roma
Inutile girarci troppo intorno. La Roma scesa al Ferraris contro la Sampdoria era il frutto di un ambiente difficile da gestire in questi ultimi giorni di mercato. Il ritiro forzato di Cornoredo, lontano da una città scossa, arrabbiata, ha fatto bene, ma non è servito a stemperare rabbia e tensione. Si era capito già dalla conferenza pre-gara di Di Francesco, si è avuta la certezza della cosa vedendo il nervosismo di Dzeko in campo, ammonito dopo pochi minuti. Il caos giallorosso è stato scatenato non tanto dal fatto che la società sia nella condizione di dover cedere un pezzo pregiato della propria rosa, ormai ci si è fatto il callo (da Lamela a Salah la lista è lunga), per giugno però, non a gennaio. Ecco quell'anarchia introdotta dal DS Monchi sotto il dettame societario, mal digerita dal tecnico, rigettata dalla piazza. Vendere appena arriva l'offerta economica ritenuta vantaggiosa, il risultato sportivo viene dopo i conti. Chissà però se il vedersi allontanare il terzo posto Champions (-5 dalla Lazio) e gli acquisti dell'Inter possano far rivedere un minimo questi piani. L'asterisco che garantiva potenziali 3 punti alla Roma non c'è più. La classifica ora è reale e parla di una squadra attualmente fuori dalla zona prestigiosa dal punto di vista del blasone sportivo e della ricchezza economica.
Se a tutto questo si aggiunge uno svantaggio per mano di Kolarov sì, ma di una svista di Orsato (netto il fallo di Ferrari su Strootman) che lancia il contropiede doriano da cui viene fischiato il rigore... tutto diventa ancora più difficile. La notte è più buia proprio prima dell'alba. Questa Roma, non a caso lo stemma è un lupo, vive più col motto di casa Stark "Winter is coming" e manca ancora una vittoria per fare giorno. Il segnale di risveglio (o quantomeno di non accettare passiva la situazione) arriva proprio da un Primavera, Antonucci che riesce a pennellare sulla testa di Dzeko il gol che evita ulteriori processi e fa conquistare almeno un punto alla squadra. Il classe '99 però è solo la punta dell'Iceberg. La dignità di Dzeko, la classe di Schick, il coraggio di osare di Di Francesco. Questa la risposta data sul campo dalla squadra a quel caos equo chiamato Roma. Che sia stato l'ultimo gol o no di Dzeko in giallorosso lo dirà il mercato. Contro la Samp, non si son trovati i 3 punti, ma uno spirito di squadra che mancava da un po' di tempo a questa parte. Da domani a sabato (domenica di nuovo in campo contro i blucerchiati) sarà di nuovo il momento della trattativa col Chelsea, l'ultimo tassello prima di tornare a quella normalità necessaria per lottare contro Lazio e Inter.