C'è una Roma che vince in Italia e in Europa che merita maggior seguito e sostegno
Cosa spinge il tifoso della Roma a seguire i colori giallorossi? La passione, la tradizione, il supportare una squadra che ami e maledici allo stesso momento. Oppure si può sintetizzarlo in un "spiegarlo non è facile". La Roma a 360°, che è quella che vi raccontiamo quotidianamente 365 giorni all'anno, dalla U14 fino alla Prima squadra maschile. Già, perché c'è un'altra prima squadra, quella femminile, nata 5 stagioni fa e che ancora non ha il supporto che meriterebbe se solo ci si provasse a seguire le sue gesta, magari attappandosi il naso perché, inutile stare a dire come il pregiudizio sul movimento sia lampante.
Eppure, basterebbe vedere St. Pölten per capire come tifare per i colori giallorossi al maschile o al femminile sia la stessa cosa. Se uno avesse un manuale su quali siano le classiche partite vissute da romanisti ci sarebbe sicuramente: la partita dove crei tante occasioni, non segni, ma alla prima occasione ti segnano contro, ci sarebbe quella dove gli episodi arbitrali non ti aiutano e i calci di rigore vengono dati senza parità di giudizio, ci sarebbe quella dove basta la prima avversità e la squadra mentalmente vada in bambola, ci sarebbe ovviamente la partita facile sulla carta, quella della svolta, dove non riesci a fare risultato.
Tutte situazioni vissute in 90' di Women's Champions League. Tutte situazioni che, basterebbe solo vivere live il match, alimentano il supporto a una squadra che, alla fine, poi supera le avversità e le proprie carenze e riesce a vincere contro l'avversario e contro se stessa. Se la Roma di Mou è campione d'Italia di expected goals creati, ma non cocretizzati, figuriamoci cosa voglia dire segnare il gol del 2-1 al tentativo numero 31 (non è un errore 31, TRE-UNO), al minuto 75. E da lì in poi riuscire nella "Romantada" (coniamo il termine) di segnare 4 gol nei seguenti 12 minuti.
Ovviamente, la Roma ha nel DNA la sofferenza e una partita ormai chiusa riesce a "regalare" il brivido del 3-4, con conseguente batticuore fino al triplice fischio.
Quel che resta è l'emozione di una squadra che merita maggior interesse, maggior sostegno (le gare al Tre Fontane sono gratuite), perché al di là che andrebbero seguite soltanto perché sono la Roma e non soltanto la "femminile", i risultati parlano per loro. Se c'è una Roma in Champions League sono loro, se c'è una Roma prima in classifica in Serie A, con alte chances di vincerla, sono loro; se c'è una Roma che potrebbe alzare a breve un trofeo, sono sempre loro (5 novembre Supercoppa vs la Juventus). Basta soltanto avere la pazienza di affezionarsi e farsi trasportare.