A un passo da...
E adesso? Sbollita la rabbia per la seconda vittoria di Pirro, dopo quella contro il Lione, la domanda è questa. La stagione non è finita. L'obiettivo, fondamentale, più importante di arrivare in finale di Tim Cup, resta la qualificazione diretta in Champions League. Perché sorge la domanda? Per Spalletti. Il mister ha sempre dichiarato che se non avesse vinto nulla, non avrebbe rinnovato per la prossima stagione. "Il mio destino dipende da me", Spalletti a fine gara. Un po' Calaf con il suo mistero chiuso in se, un po' mentalista con dichiarazioni dette ad hoc per spronare la squadra. Certo è che l'eliminazione contro la Lazio sancisce (a meno di miracoli per i quali ci stiamo attrezzando) gli zero titoli stagionali, e i primi bilanci. Perfetti in campionato dove la Juventus è stata attrezzata per fare un altro campionato e tu le hai ridotto il gap, con la possibilità, in queste ultime partite, di arrivarle ancora più vicino. Male dove bisognava dimostrare la propria forza.
Appena abbozzato il sogno qualificazione ai gironi di Champions League, dopo un girone di Europa League fatto di impegni facili, il Lione ha mostrato i primi limiti della squadra. Discorso analogo per la Coppa Italia. Limiti o demeriti fate voi. Due qualificazioni perse nella gara di andata contro due squadre inferiori a te, e perse di nuovo vincendo nella gara di ritorno. I numeri stanno lì a parlare in favore di questa Roma, di Spalletti, di Dzeko, le competizioni stanno lì a raccontare di un'altra stagione in cui i giallorossi si scoprono belli, forti, mandano record agli annali, ma si ritrovano amareggiati per essere arrivati a un passo da e non aver portato a casa nessun trofeo. Guai ad allentare la tensione da qui a fine campionato. Si riparte da Bologna, si riparte con Spalletti, si riparte dal ritorno dei propri tifosi, si riparte con la Roma.