Cinque giorni per spezzare la maledizione: la Roma accoglie un Doumbia tutto nuovo
Sembrerà retorico da dire, ma il calcio è un gioco davvero speciale. E strano, soprattutto. Per conferma chiedere a Seydou Doumbia che, nel giro di cinque giorni, potrebbe aver cambiato totalmente volto alla sua storia con la Roma. Acquistato a gennaio come sostituto di Mattia Destro e arrivato nella Capitale soltanto un mese dopo per via della Coppa d’Africa, l’ivoriano ha passato tre mesi che definire complicati sarebbe riduttivo: i fischi dell’Olimpico all’esordio, una condizione fisica inesistente e quel problema alla schiena che ha rallentato non poco il suo inserimento. Risultato: morale del ragazzo a terra, con annessa rabbia dei tifosi verso di lui e contro Walter Sabatini, reo secondo molti di aver portato a Roma un autentico bidone.
Ma, dicevamo, il calcio è strano e un problema alla schiena avvertito da Keita durante il riscaldamento prima di Sassuolo-Roma concede a Doumbia una inaspettata occasione. Per spezzare la maledizione bastano 6 minuti e un cross pennellato da Pjanic, che l’ex CSKA Mosca colpisce di testa alle spalle di un colpevole Consigli. Il resto della prestazione non è certo da 10 e lode, ma tanto basta per convincere Garcia a preferirlo nuovamente a Totti contro il Genoa. Questa volta, davanti a quell’Olimpico così ostile fino a poco prima, di minuti ne servono 34, ma vale la pena attendere: Doumbia sfrutta alla perfezione un errore in disimpegno di Roncaglia e, con un finta secca da vero numero 9, fa fuori due difensori genoani e trafigge Perin con la freddezza del bomber. Incantesimo finalmente rotto e fischi tramutati in applausi: meglio tardi che mai, è vero, ma Seydou Doumbia è ora pronto a prendersi la Roma a suon di gol.