Amar Osim, primo allenatore di Dzeko: "Edin è sempre stato un giocatore straordinario"

13.11.2019 21:09 di  Giovanni Parisi   vedi letture
Amar Osim, primo allenatore di Dzeko: "Edin è sempre stato un giocatore straordinario"

Amar Osim, il primo allenatore di Edin Dzeko in Bosnia al Željezničar, è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica Tele Radio Stereo per parlare proprio del numero 9 giallorosso:

Qual è il suo primo ricordo che ha di Dzeko?
"Si vedeva sin dai primi passi che lui era qualcosa di diverso. Già a undici anni si metteva in mostra. Lo ho seguito poi durante la sua crescita e la fortuna poi ha voluto che io diventassi l'allenatore del Željezničar , sua prima squadra, e sono contento di esser stato il suo primo allenatore da professionista".

Era difficile immaginare un futuro del genere per Dzeko?
"Non era semplice, perché in Bosnia le condizioni dopo la guerra erano difficili. Ma lui era un giocatore straordinario, ma forse non ci aspettavamo potesse diventare un giocatore di tale livello".

È ancora in contatto con Dzeko?
"Sì, sono ancora in contatto con lui. Sono venuto più di una volta nella capitale, due volte nelle passate stagioni: una volta per assistere a Roma-Shakhtar Donetsk e una per Roma-Barcellona. Il prossimo viaggio è programmato per il 12 gennaio in occasione di Roma-Juventus".

È sorpreso dalla carriera di Dzeko?
"Sono orgoglioso e contento della carriera di Edin. Era difficile immaginare in Bosnia che lui potesse giocare in Germania, in Inghilterra e in Italia e che potesse vincere la Bundesliga e la Premier League. Non di secondaria importanza la sua storia nella Roma, dove è diventato il giocatore più importante".

In estate Dzeko ha deciso di rimanere a Roma, nonostante l'Inter lo volesse...
"Non esiste solo il lato tecnico per una scelta. Lui ha due bambini e doveva pensare a loro, in una città che conosci e in cui ti trovi a tuo agio rispetto alla possibilità di vincere".

Quanto è difficile allenare in Bosnia?
"È lo stesso lavoro ovunque, non c'è tanta differenza ad allenare in Bosnia o in un'altra parte del mondo. Però ovviamente il movimento bosniaco sta crescendo ma ci sono ancora tante cose che non funzionano".