I top&flop di Roma-Parma

20.02.2012 06:35 di  Emanuele Melfi   vedi letture
I top&flop di Roma-Parma
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

I top & flop di Roma-Parma

TOP

Esordio Marquinho - Non ce l'aspettavamo. Contrariamente a quanto dichiarato nella conferenza stampa di sabato ("Non è al 100%. E' arrivato due settimane fa e ancora deve riconoscere i movimenti della squadra e mettersi al livello fisico del compagni"), il tecnico spagnolo ha spiazzato tutti convocando il brasiliano. Il neo acquisto giallorosso, ex Fluminense, ha trovato addirittura la gioia dell'esordio subentrando a Miralem Pjanic negli ultimi 10 minuti; qualche buon movimento, qualche scambio di ottima fattura e, soprattutto, una grande occasione avuta sul sinistro per andare in rete. Mirante gli ha negato la gioia di bagnare l'esordio con un gol, ma avrà tempo fino alla fine della stagione per dimostrare di che pasta è fatto.

Coltello tra i denti - Un gesto che racchiude l'essenza di Fabio Borini. Senza ombra di dubbio il migliore dei giallorossi di ieri - non solo per il gol vittoria - ma anche per aver fornito una prestazione al di sopra delle righe. Lotta, corre, non di dà mai per vinto: dopo anni di numeri 9 con le mani sui fianchi, finalmente un combattente vero che si arrende solo al triplice fischio. Naturalmente con il coltello tra i denti.

Totti 700 - Nella sfortunata gara di Siena, Totti giocato la sua 700° partita da professionista. Un traguardo (e un evento) che la Roma ha voluto ricordare omaggiando il capitano con una bellissima targa consegnatagli simbolicamente da Franco Baldini prima del match con il Parma. 

FLOP

Intensità - La Roma di Luis Enrique, nelle sue giornate migliori, ha sempre deliziato i suoi tifosi puntando molto sull'intensità cercando di avvolgere (e sconvolgere) l'avversario. Quella di ieri è sembrata una squadra più pragmatica - anche se le occasioni per siglare il raddoppio ce ne sono state - che dopo il vantaggio si è limitata a gestire il pallone cercando di non andare ossessivamente alla ricerca dell'affondo. Come dichiarato da Totti alla fine della gara, è proprio la mancanza del secondo gol che ha spinto la squadra ha cercare il fraseggio prolungato; è solo un caso, anche perché il tecnico spagnolo ha sempre dichiarato di puntare molto sull'intensità.