Hellas Verona-Roma 1-1 - Top & Flop

23.08.2015 07:30 di  Claudio Lollobrigida  Twitter:    vedi letture
Hellas Verona-Roma 1-1 - Top & Flop
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TOP

SZCZESNY - Dopo l'ottimo precampionato, anche nell'esordio in Serie A il polacco è stato tra i migliori dei suoi. Poche sbavature, palleggio costante coi difensori e un doppio intervento (in particolare la seconda parata) che ha salvato la Roma da scenari peggiori. In attesa di conferme nelle prossime settimane.

DZEKO - Pochi palloni giocabili e, di conseguenza, residue le possibilità di andare in gol. Ma la prestazione personale di Edin Dzeko ne ha risentito fino a un certo punto: tanto pressing sui difensori, recuperi continui anche a metà campo e un movimento lungo tutto il fronte d'attacco per aprire spazi nel fortino gialloblu. I gol arriveranno, senza ombra di dubbio.

RIMONTA - Pur non avendo sfoderato una prestazione esattamente memorabile, alla Roma va riconosciuto il merito di non aver risentito psicologicamente dello svantaggio. Dopo il gol di Jankovic, infatti, gli uomini di Garcia hanno continuato a cercare il pareggio con insistenza, riuscendo a pervenirvi grazie al tiro da fuori di Florenzi mal gestito da Rafael. 

FLOP

MANOVRA - Per larghissimi tratti del match, la Roma è sembrata terribilmente simile alla squadra che - dal gennaio dello scorso anno - aveva subito una preoccupante involuzione. Poche idee e lentezza nell'avviare la manovra, con scarsa produzione di gioco in verticale. Se a questo si unisce l'atteggiamento molto difensivo del Verona, l'equazione è presto fatta: quasi nulle le occasioni nel primo tempo tempo, mentre nel secondo i giallorossi hanno impattato su un ottimo Rafael, insicuro soltanto sul pareggio di Florenzi. Ma si deve fare di più.

APPROCCIO - Il territorio più consono al tipo di partita che il Verona voleva impostare era quello dell'agonismo: gli uomini di Mandorlini sono partiti a mille con l'intento di mettere alla strette la Roma con pressing forsennato e rapide ripartenze. La Roma, soprattutto nelle battute iniziali, ha sofferto un po' troppo gli avversari, non riuscendo a portare il match ai suoi ritmi per avere il bandolo della matassa.

PERCHE' GERVINHO? - Nel postgara lo stesso Garcia ha ammesso che la sua squadra ha trovato più ampiezza e qualche cross con l'ingresso di Iago Falque, regalando di fatto una soluzione diversa in fase d'attacco ai suoi. E allora perché negarsi subito questa opportunità, schierando un Gervinho non solo avulso dal match per gran parte dei minuti in cui è stato in campo, ma anche mettendo in campo un attaccante dalle caratteristiche simili a quelle di Salah. Valutazione dell'allenatore, certamente, ma avere più soluzioni nella metà campo avversaria non è una chiave di lettura da sottovalutare.

TOROSIDIS - La pochezza numerica di terzini a disposizione di Garcia ha fatto sì che, in attesa di Digne, sulla sinistra venisse riproposto il greco autore, come tanti altri, di una prima parte del 2015 tutt'altro che positiva. E Torosidis ha proseguito nel trend negativo all'alba della nuova stagione, offrendo una prestazione molto povera in fase di spinta decisamente insufficiente in difesa: suo infatti l'errore che ha agevolato il vantaggio di Jankovic ma, al di là del singolo episodio, l'esterno non ha mostrato concretezza in nessuna delle sue giocate.