Empoli-Roma 1-3 - Top & Flop
TOP
ROMA 6 SUL PEZZO – Dopo il rodaggio che ha portato 1 punto in 2 partite e il tagliando allo Juventus Stadium, la macchina di Spalletti ha cominciato a correre. Più che rimettere la chiesa al centro del villaggio ha rimesso il motore di una Ferrari, ingolfatosi dentro una 500, dentro quella macchina da corsa dal color giallorosso che è la Roma: 18 punti nelle ultime 6 gare (record stagionale, non accadeva dalla prima stagione di Garcia che fece due serie di vittorie consecutive: 10 la prima, 8 la seconda). Una squadra che ha dimostrato di essere sul pezzo sfruttando al meglio il calendario proprio e gli scontri diretti delle rivali, in attesa degli scontri diretti.
FARAONICO – Controllo palla, sguardo verso la porta difesa da Skorupski, conta dei passi necessari per calciare il pallone, cambio della corsa in funzione del calcio a mo’ di rincorsa da salto in alto, piede a pendolo e botta a giro sotto l’incrocio dei pali. Un fulmine nella giornata fredda e piovosa di Empoli che squarcia la partita e lo incanala nei binari giallorossi. Tutto questo è il gol del vantaggio della Roma firmato dal piccolo faraone (4 gol in 5 gare in Serie A), sempre più grande, partita dopo partita.
PELATOSO – Possiamo dire che questa Roma sia pelatosa? Fa molto mainstream ma l’anagramma con la parola della settimana rende molto bene la situazione attuale della squadra. È una Roma pelatosa perché è a immagine e somiglianza del pelatone per eccellenza, Luciano Spalletti. Un vero e proprio one-man-show a Empoli. 90’ di indicazioni a Digne, reo di giocare nel primo tempo sulla fascia vicina la panchina giallorossa; poi via con una mimica da, rimaniamo mainstream, Oscar con le mani alzate a fare mea culpa contro l’arbitro per poi girarsi e fare una linguaccia mentre tornava in panchina; catechizza quell’El Shaarawy lì che, appena uscito dopo aver segnato la doppietta decisiva, viene rimproverato perché troppo defilato dall’azione e lui, incredulo, accetta il rimprovero/le direttive tattiche con l’aria di chi vorrebbe dire: “Mister ma ho fatto 2 gol, sono stato bravo”; infine sul 3-1 continua a pretendere il massimo da Szczesny, reo di svirgolare i rinvii e da Dzeko: “Edin you’re in offside, Edin!!”.
MIRE E UNA NOTTE – Realizzativamente parlando ha eguagliato il suo record di gol stagionali 11 stabilito nella stagione 2009/10 con la maglia del Lione. Ancora una punizione, seppur su ribattuta, vincente per Miralem che finché la squadra rimane in campo dal punto di vista atletico è come vuole Spalletti su tutti i palloni e tira fuori anche quel nervosismo positivo, da leader, quando rimprovera in più occasioni il suo connazionale (sarà forse questo il suo permettersi certe confidenze) Zukanovic che voleva provare a calciare di sinistro la punizione dalla quale scaturisci il gol dell’1-2.
CAMBIANDO L’ORDINE DEI FATTORI... – Dzeko, Salah, El Shaarawy, Perotti, Nainggolan, Pjanic, Iago Falque, Florenzi, il tempo di un assist di Totti. Qualunque sia stata la combinazione degli attaccanti (o di chi è stato schierato dalla trequarti offensiva in su) il risultato non è cambiato: 18 reti nelle ultime 6 gare, una media realizzativa di 3 gol a partita, poter cambiare assetto e modo di trovare la porta avversaria a seconda della partita. Tanta roba.
FLOP
FLESSIONE – Così come contro il Sassuolo la squadra ha cominciato a calare dopo il 60’. Si è arretrato il baricentro e contemporaneamente scollata, allungando i reparti. Il centrocampo orfano di Nainggolan, con Keita, Falque e Pjanic ha cominciato via via a fare meno filtro, lasciando anche uno stanco Maicon in balia di Mario Rui. Da registrare anche di come però la squadra così come nel match di Reggio Emilia abbia saputo soffrire e chiudere il match con un ribaltamento dell’azione.
PRESSING MANCATO – Il primo a essere rimproverato di ciò è stato il terzino sinistro Lucas Digne con Spalletti che, dopo averlo chiamato, ha platealmente urlato: “Lucaaas” con tono rammaricato di chi sta per esclamare un: “Te lo avevo detto”. Poi è stata la volta di Nainggolan: il belga manca il pressing a centrocampo nell’azione che porta al pareggio empolese e Spalletti, al momento del festeggiamento del nuovo vantaggio di Pjanic, va dal Ninja e lo abbraccia in maniera “affettuosa”.
MAICON VS MANOLAS PARTE II – Dopo il vaffa… in Roma-Palermo avviene un altro episodio che lascia intuire che tra i due non scorra buon sangue. Al momento della sostituzione del brasiliano, proprio a favore del difensore centrale, Manolas tende la mano al compagno, come da prassi, ma Maicon tira dritto, uscendo dal campo.
INZUKANOVIC (REPRISE) – Dopo la prima inzuccata di Zukanovic, che salvò un gol sulla linea di porta, questa volta, non per colpa sua, ma purtroppo si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, la respinta di Szczesny gli carambola in testa per uno dei più classici autogol/gollonzi virali sul web.