Una Fondazione per l'As Roma

28.12.2010 10:00 di  Emanuele Melfi   vedi letture
Fonte: Il Romanista
Una Fondazione per l'As Roma
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Secondo fonti finanziarie vicine alla trattativa per la cessione dell'As Roma, alcuni soggetti potrebbero unirsi per rilevare il club qualora il procedimento di Rothschild e Unicredit dovesse andare per le lunghe. Come? Costituendo una fondazione modello Barcellona a cui dovrebbe aderire Unicredit, una decina di facoltosi imprenditori e 'MyRoma' l'azionariato popolare romanista. La fondazione potrebbe detenere l'80% del capitale sociale mentre il restante 20% gestito da uno dei soci, o un investitore esterno, che diventerebbe azionista di riferimento. L'edizione odierna de Il Romanista ha intervistato Marco Boglione, per tutti Mr Kappa - presidente di Basic Net - che ha paventato proprio questa ipotesi: "Se ci fosse da far parte di una 'Fondazione Roma' vorrei essere addirittura tra i primi ad acquistare una quota. Ci sono tanti modelli per gestire una squadra di calcio tra cui quella dell'azionariato popolare senza fini di lucro. L'esempio è quello del football club sostenuto da una fondazione stile Barcellona che fa da azionista di maggioranza per tutte le discipline dell’associazione sportiva. Tra cui il calcio. In cima c’è questa grossa holding finanziaria, ricchissima, dove tutti partecipano per prestigio, tifo e interesse. Poi, possono esserci uno o più imprenditori che acquistano una quota di minoranza della società, divenendo soci di riferimento e assumendo così la responsabilità gestionale.

A Roma ci si sta chiedendo se sia possibile. Un socio forte, fortissimo, già c’è. È Unicredit. Potrebbe continuare ad esserci, magari non con una posizione così totalitaria, assieme a tanti altri soci che potrebbero andare a riproporre una sorta di Fondazione Barcellona a Roma. E poi ci sarebbe sempre un imprenditore, una famiglia, un super-tifoso della Roma, che potrebbe acquisire una partecipazione di minoranza, e così anche la leadership del club. MyRoma sarebbe parte della Fondazione, assieme a Unicredit e ad altri soggetti. La cosa potrebbe funzionare. E potrebbe funzionare anche per un’altra importantissima ragione: la Fondazione sarebbe impegnata per quell’80%, l’investitore solo per il 20%. In questa ottica, non ci sarebbe più bisogno di trovare un Paperon de’ Paperoni, l’uomo dei sogni, un petroliere arabo. Basterebbe un capitano coraggioso che con quel 20% si esponesse per guidare il club".