Vucinic, il principe guerriero
Tre punte nella formazione d'inizio gara, ma un solo promosso: Mirko Vucinic. Il numero 9 di Ranieri, smessi la tavolozza e il pennello dell'artista in grado di creare capolavori da togliere il fiato, si è reinventato manovale andando a cercare con tutta la grinta e il carattere che aveva in corpo i gol della rivincita, del riscatto. E di un nuovo sorpasso ai danni dell'Inter. Un po' in difficoltà nella prima frazione, il Principe di Niksic nella ripresa è letteralmente tarantolato caricandosi la squadra sulle spalle. Con la collaborazione di uno straordinario Jeremy Menez, il ventiseienne cresciuto nel Sutjeska ha confezionato entrambe le reti giallorosse. La prima su calcio di rigore al 7'st, concesso per intervento falloso di Kolarov su Taddei, la seconda su punizione dieci minuti più tardi. Un missile capace di annientare ogni reazione da parte di Muslera.
Doppietta che, aggiunta agli altri 11 gol realizzati sin qui da Mirko in campionato, fa 13 più i tre messi a segno in Europa League e i due in Coppa Italia. Diciotto in tutto, che fanno di Mirko il pichichi stagionale della Roma in campionato. Iniziata un po' in sordina, con la sola rete ai danni del Gent nel turno preliminare continentale, l'annata di Vucinic si sta rivelando straordinaria. La fantastica rimonta in classifica porta, senza nulla togliere agli altri componenti della rosa, soprattutto la sua firma. Un artista capace di fare reti da far venire giù lo stadio e anche pesanti, ma che quando è necessario lascia da parte il suo immenso talento lasciando spazio al carattere di un vero combattente. Proprio com'è successo questa sera contro la Lazio, in una delle sue partite più belle della sua carriera in giallorosso. Onore a te Principe di Niksic, allo stesso tempo genio e guerriero.