Chievo, il pericolo si chiama sempre Pellissier
Il primo diamante della stagione è ben custodito nello scrigno dei successi che il Chievo ha collezionato nel corso degli ultimi dieci anni, da quando, cioè, il patròn Campedelli ha proiettato il club gialloblu alla ribalta del panorama calcistico nazionale. L’impresa del 21 novembre scorso è già negli annali della società veneta. Battere i campioni d’Italia e d’Europa dell’Inter non è solo una soddisfazione. E’ molto di più. E’ la conferma che il tecnico, Stefano Pioli, ha in mano un gruppo valido che l’allenatore emiliano sta provando a mantenere ai livelli dello scorso anno. Il suo predecessore, Mimmo Di Carlo, ha cercato gloria altrove e il diesse Sartori ha puntato su di lui per compiere l’ennesimo miracolo chiamato salvezza. Del resto, l’occasione per il quarantacinquenne trainer gialloblu, che ha cominciato a muovere i primi passi su una panchina proprio nelle giovanili clivensi, è di quelle da non poter fallire. Dopo la sua prima esperienza disastrosa in massima serie, a Parma, in cui fu rilevato nel corso della stagione proprio dal suo prossimo avversario, Claudio Ranieri, Pioli è ora alla prova del nove. I fatti, al momento, gli stanno dando ragione. Il cammino in campionato dei “mussi volanti” è piuttosto regolare. La formazione veronese somiglia molto ad un diesel anche se, qualche strappo al motore, ne ha condizionato il percorso, come dimostrano le sconfitte interne con Brescia e Lazio. I flop con, rispettivamente, lombardi e biancocelesti, rappresentano le sole battute d'arresto patite fra le mura amiche. Il bilancio casalingo, infatti, si presenta comunque in attivo con tre vittorie e due pareggi. Domenica scorsa la formazione di Pioli è stata costretta a saltare il match col Bologna per via della neve caduta sul “Dall’Ara”, che ne ha impedito la disputa. Nel complesso, i gialloblu, restano imbattuti dalla decima giornata quando un gol dell’ex romanista, Alessio Cerci, decise la gara del “Franchi” con i viola. I punti di forza della squadra veneta sono rappresentati dagli uomini che costituiscono il nucleo storico dello spogliatoio.
Il portiere Sorrentino, fresco di rinnovo; Marcolini, metronomo di centrocampo; Mantovani, difensore troppo sottovalutato e, per finire, Sergio Pellissier. Il “Pelo”, 87 reti con questa maglia, all’età di 31 anni è ancora il trascinatore della squadra. L’attaccante valdostano ha già timbrato il cartellino cinque volte. Gol pesantissimi che hanno fruttato almeno nove punti ai suoi. Al fianco di questa intelaiatura ben collaudata, sono arrivati alcuni giovani dalle prospettive interessanti. Fra tutti, l’ex Andreolli e Constant, il cui nome, nei giorni scorsi, è stato accostato anche alla Roma.
Il modulo adottato dal Chievo è invariato rispetto a quello dell’anno scorso. Pioli ha preferito non apportare rivoluzioni. In effetti, il 4-3-1-2 ha offerto ampie garanzie nella passata stagione e l’ex trainer del Sassuolo ha scelto di non stravolgere gli equilibri.
Con la Roma sarà una gara difficile. I giallorossi vogliono riscattarsi dopo il disastro di Palermo. I precedenti danno ragione agli uomini di Ranieri che da due stagioni consecutive escono con il bottino pieno dal “Bentegodi”. Ma, da queste parti, giurano che domani sarà tutta un’altra storia.