Scacco Matto - Roma-Juventus 3-1, dopo l'intervallo si accende la miccia

15.05.2017 15:30 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Scacco Matto - Roma-Juventus 3-1, dopo l'intervallo si accende la miccia
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VIttoria importantissima della Roma, che con i gol di De Rossi, El Shaarawy e Nainggolan batte la Juventus per 3-1 mantenendo il vantaggio di un punto sul Napoli e accorciando a -4 dai bianconeri.

LE SCELTE - Senza Edin Džeko, Luciano Spalletti torna al falso 9: è Diego Perotti il (non) riferimento offensivo, con Mohamed Salah, Radja Nainggolan - in dubbio fino all’ultimo secondo - e Stephan El Shaarawy alle sue spalle. In difesa Antonio Rüdiger va a destra con Emerson Palmieri a sinistra, e Konstantinos Manōlas e Federico Fazio alle spalle di Daniele De Rossi e Leandro Paredes. Massimiliano Allegri risparmia Paulo Dybala dal primo minuto e nel suo 4-3-3 sceglie Juan Guillermo Cuadrado a destra, Mario Mandžukić a sinistra e Gonzalo Higuaín di punta.

PERCHÈ NON ATTACCARE? - Gli scenari tattici sono ovviamente condizionati dai discorsi di classifica. Alla Juventus basta un punto per festeggiare il titolo e ha altri due match-point a disposizione con Crotone e Bologna, la Roma invece deve vincere per forza per issarsi nuovamente al secondo posto: il risultato è ovviamente un inizio aggressivo da parte dei giallorossi e un’iniziale attesa da parte dei bianconeri. Poi, però, subentrano elementi più strettamente di campo. Davanti la Roma ha Perotti e Nainggolan, entrambi in forma fisica non eccelsa e quindi non in condizione di pressare né Leonardo Bonucci, né Medhi Benatia sull’inizio azione della Juventus. I due aspettano dando fastidio - per posizione - a Miralem Pjanić, ma il vertice alto del triangolo di impostazione ospite non è necessario, visto che i due centrali, specie se liberi, hanno piedi sufficientemente di qualità per impostare l’azione offensiva. L’assenza nella Roma di un centravanti, oltretutto, leva alla squadra di Allegri il timore di subire contropiede in caso di palla persa: i giallorossi impiegano infatti tantissimo per risalire il campo o sono costretti a lanciare per Salah, che però sbatte in continuazione sul muro Kwadwo Asamoah. Non c’è dunque motivo per non provare a forzare la situazione per gli ospiti, che passano in vantaggio a causa di un errore di Federico Fazio, che lascia in gioco Higuaín, bravissimo a farsi trovare sia sui piedi che in profondità, ma poi non lo marca, fermandosi quando il pallone è già partito; l’argentino mette in mezzo per Mario Lemina che fa 0-1. Alla Roma serve un episodio e da un episodio nasce l’1-1, un calcio piazzato ben battuto da Leandro Paredes (non il primo, oltretutto) e insaccato in due tempi da Daniele De Rossi, dopo il colpo di testa di Manōlas.

LA MICCIA - Serve cambiare qualcosa e Spalletti lo fa: al rientro dagli spogliatoi davanti c’è Salah con Nainggolan, con Perotti che si sposta a destra. L’egiziano ha più gamba ed è la miccia tattica dell’atteggiamento aggressivo con cui la Roma scende in campo nella ripresa, intervenendo anche in modo duro ma soprattutto intervenendo in alto, come poche volte era accaduto nella prima parte. Con questo diverso atteggiamento la Juve ha qualcosa da temere, e su una ribaltamento in seguito a un fuorigioco di Higuaín la Roma passa: El Shaarawy può finalmente giocarsi un uno contro uno con Stephan Lichtsteiner dentro l’area di rigore e con un po’ di fortuna nel trovare la deviazione fa 2-1. Zero fortuna, invece, nel gol del 3-1, in cui la Roma sfrutta la naturale morbidezza difensiva di Miralem Pjanić nella posizione di regista: il bosniaco non segue il movimento molto lungo di Nainggolan che ottiene uno-due da Salah e calcia secco in porta il pallone sul primo palo. Allegri deve fare qualcosa dalla panchina per provare a rimontare: è già entrato Dani Alves per un acciaccato Lichtsteiner, ma soprattutto Dybala rileva Sturaro, col sistema che torna a essere il 4-2-3-1 bianconero della seconda parte di stagione. Sistema che, però, viene però sporcato dall’uscita di Cuadrado, con Claudio Marchisio al suo posto e Lemina che va a destra. Spalletti, invece, deve per forza richiamare i due acciaccati. Al posto di Perotti entra Clément Grenier, con Nainggolan che va a fare il falso 9, poi il belga esce e lascia spazio a Juan Jesus: Emerson Palmieri finisce alto a sinistra, sul lato opposto di quello di Stephan El Shaarawy, ed entrambi sono chiamati a un gran lavoro in rientro per aiutare i compagni a difendere in basso contro le offensive bianconere, ridotte però a traversoni - con Mandžukić che però deve vedersela con Rüdiger - o alla ricerca della qualità di Dybala. Il tempo scorre e, pur tornando a spingere le ripartenze solo nel recupero, i giallorossi portano il vessillo in porto: l’ingresso nel finale di Francesco Totti suggella un successo importantissimo, frutto di una grande partita a livello individuale e di una buona lettura nel secondo tempo dalla panchina.