Scacco Matto - Roma-Inter 2-1, i singoli vincono il tutti contro tutti dell'Olimpico

03.10.2016 21:30 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Scacco Matto - Roma-Inter 2-1, i singoli vincono il tutti contro tutti dell'Olimpico
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Tante occasioni e tante emozioni all’Olimpico: alla fine ha la meglio la Roma grazie ai gol di Džeko, Banega e Manōlas.

LE SCELTE - Dopo la partita con il Torino, Luciano Spalletti aveva annunciato che avrebbe cambiato qualcosa e al suo annuncio dà seguito: davanti a Szczęsny, è confermata la difesa che ha iniziato la partita contro l’Astra, con Bruno Peres, Kostas Manōlas, Federico Fazio e Juan Jesus. Il vero cambiamento riguarda il centrocampo, con Radja Nainggolan che va in panchina e Alessandro Florenzi che completa l’annunciato reparto a tre con Daniele De Rossi e Kevin Strootman. Davanti, ci sono Mohamed Salah, Edin Džeko e Diego Perotti. Nell’Inter, confermato il 4-2-3-1 con Antonio Candreva, Éver Banega e Ivan Perišić alle spalle di Mauro Icardi.

LA PARTITA - La gara si contraddistingue immediatamente per dei ritmi decisamente alti: il gioco fluisce via in modo a volte anche poco ragionato, con continui ribaltamenti di fronte da una parte e dall’altra. Il ring su cui le due squadre decidono, per caratteristiche, di misurarsi, è quello delle fasce laterali, specialmente quella destra della Roma, dove tre componenti su quattro delle due catene sono abituati a viaggiare in velocità più o meno senza remore. Il round viene vinto da Bruno Peres e Salah, che confezionano il gol del vantaggio di Džeko e che costringono Ivan Perišić ad aiutare Davide Santon, riducendo la sua pericolosità comunque elevata, visto lo spazio lasciato dal terzino brasiliano. Il duello tra Salah e Santon non è l’unico della gara: Edin Džeko, faro quando si alza il pallone, da destinare ai tre trequartisti, deve lottare con Miranda, che lo stimola anche con l’obiettivo - fallito - di demoralizzarlo e farlo uscire dalla partita, mentre Kevin Strootman controlla a vista João Mário con il compito di impedire che la sua qualità possa entrare nella partita. Si vedono anche diversi errori di impostazione della manovra dal basso, uno dei quali - firmato Kostas Manōlas - manda al tiro Éver Banega, che però colpisce il palo. La situazione di vantaggio piace a Spalletti, che può aggredire - anche grazie alla posizione di Alessandro Florenzi, al centro dei tre trequartisti - il possesso palla dell’Inter e giocare più sulle transizioni: il gioco d’attacco nerazzurro è comunque soddisfacente e l’Inter crea occasioni, ma si scontra con Szczęsny e con i difensori della Roma, con il punteggio che non cambia fino all’intervallo.

I CAMBI - Nel secondo tempo la storia cambia poco e provano a cambiarla gli allenatori con i cambi. Specialmente de Boer, che richiama João Mário (non al meglio) e inserisce Assane Gnoukouri: la sua presenza, unita a quella di Gary Medel, fornisce maggiore protezione a Éver Banega, già in cattedra nel primo tempo e ora ancora più libero. Con l’ingresso per Ansaldi di Yuto Nagatomo, posizionato a sinistra, con Santon a destra, per arginare le possibili transizioni di Salah, il tecnico olandese completa l’assetto per provare a spingere più sull’acceleratore. La Roma è bassa, troppo bassa e comincia a faticare a mettere il naso fuori contro la pressione costante dei nerazzurri, che mettono dentro anche Stevan Jovetic, che viene a giocare a sinistra con Perišić che si sposta dall’altra parte. Il primo cambio di Spalletti è l’inserimento di Stephan El Shaarawy per Salah: il Faraone va a sinistra, Perotti si sposta al centro e Florenzi va a destra per dare una mano a Bruno Peres. Poco dopo arriva il gol del pareggio di Banega: la chiave è un’incomprensione tra la difesa, che sale per mettere in fuorigioco l’argentino nell’uno-due con Mauro Icardi, e Daniele De Rossi, che decide di assorbire l’inserimento dell’ex sevillista tenendolo in gioco e facendosi poi saltare. Il pareggio dura poco, perché la Roma torna subito avanti con un calclo di punizione trasformato da Kostas Manōlas e Spalletti prova ad abbassare i ritmi: dentro Leandro Paredes per Perotti e il modulo diventa 4-3-3. Nel finale, dentro anche Radja Nainggolan per avere più energia per contenere l’assalto finale dell’Inter, che resta infruttuoso.

LA CHIAVE - In una partita in cui l’organizzazione ha avuto relativa importanza, la Roma ha avuto la meglio grazie ai suoi singoli: una prestazione totale di Džeko, la parata di Szczęsny, la spinta di Bruno Peres e la prestazione oltre la sufficienza di tutti hanno permesso ai giallorossi di prendersi i tre punti.