Scacco Matto - Roma-Cagliari 1-0, al traguardo col cambio rotto
All’ultimo respiro la Roma si prende tre punti fondamentali: è Federico Fazio a decidere il match contro il Cagliari.
LE SCELTE - Per la prima volta, Eusebio Di Francesco può schierare il suo tridente pesante: Patrik Schick, Edin Džeko e Diego Perotti compongono infatti il trio offensivo. A centrocampo torna Daniele De Rossi dopo la squalifica, con Lorenzo Pellegrini e Radja Nainggolan ai suoi lati; la difesa è quella titolare, con Alessandro Florenzi, Konstantinos Manōlas, Federico Fazio e Aleksandar Kolarov davanti ad Alisson. Diego Lopez sceglie invece un 3-5-1-1, con João Pedro alle spalle di Leonardo Pavoletti.
SI PUÓ FARE DI PIÙ - Le individualità della Roma non girano e la manovra è preda della densità apportata dal centrocampo del Cagliari, che impedisce un possesso palla di qualità. Anche le armi tattiche dei giallorossi, nel primo tempo, sono scariche: l’assenza di Strootman scompone la catena sinistra giallorossa, punto forte delle ultime gare e molto meno efficace contro i sardi, mentre a destra si prova una nuova combinazione composta da Florenzi, Pellegrini e Schick, chiaramente ancora da rodare. Dal numero 7 potrebbe passare la qualità mancante, ma l’ex Sassuolo offre una prestazione migliore quando c’è da coprire, brillando di meno nel posizionamento tra le linee. Ci sarebbe una possibilità da utilizzare con più convinzione, che è quella del pressing: il Cagliari fatica tantissimo a ragionare nei suoi primi metri di campo, preferendo concedere rimesse e restituzioni del pallone anche a fronte di un’aggressione individuale, ma la Roma non dà continuità all’intensità senza palla, non esplorando del tutto questa chance.
NON VA IL CAMBIO - Al rientro dagli spogliatoi, la Roma parte con più intensità e, proprio grazie a un’aggressione individuale, ottiene il calcio di rigore che potrebbe risolvere i guai: Perotti, però, sbaglia e la partita non cambia. Lopez si assicura di avere energie per le ripartenze inserendo Diego Farias per João Pedro e lascia intatto il suo muro difensivo. Dall’altra parte ci si attende un cambio di marcia che, tuttavia, non arriva: la manovra, già non proprio qualitativa, si impoverisce ulteriormente, con Perotti che tenta di sistemare le cose da solo tentando una serie improbabile di uno contro uno, peggiorando la situazione. Di Francesco ci prova aumentando le punte in campo inserendo Stephan El Shaarawy per Pellegrini e spostando Schick in mezzo, finendo però per allungare la squadra e intasare la zona avanzata del campo. Nicolò Barella esce infortunato, sostituito da Alessandro Deiola, mentre dall’altra parte si aggiunge benzina con Kevin Strootman per Nainggolan, prima dell’ingresso di Cengiz Ünder al posto di Schick: il turco va in mezzo, anziché a destra, lato occupato da El Shaarawy. Come a Verona, la Roma fatica anche a orchestrare l’assalto finale, e Lopez richiama Simone Padoin per inserire un altro difensore, Luca Ceppitelli, che possa aiutare sull’ultimo calcio di punizione: Fazio, invece, concretizza sull’errore di Alessio Cragno e porta ai suoi tre punti per cui, in realtà, si era fatto davvero poco, se non nulla.