Scacco Matto - Inter-Roma 2-1
La Roma esce sconfitta dall’Inter al Meazza, complicandosi notevolmente la corsa alla Champions League in una partita ricca di alti e bassi.
La gara inizia in modo equilibrato. Entrambe le squadre pressano l’avversaria più o meno in egual misura, spesso sulla costruzione bassa dal rinvio dal fondo, meno sul possesso palla opposto già acquisito. Nelle prime battute è la Roma a compattarsi maggiormente in attesa delle folate dell’Inter, puntando sulla velocità di Gervinho e Ibarbo - importante il suo mismatch da questo punto di vista con Juan Jesus - per ripartire, mentre dall’altra parte la squadra di Mancini fa perno soprattutto sul proprio versante sinistro offensivo, dove l’opposizione di Florenzi non è sempre adeguata e dove si sviluppa la maggior parte delle azioni. Compresa quella del gol del vantaggio, in cui Hernanes sfrutta il lavoro di Icardi, che con un semplice movimento a prendere il fondo attira a sé Florenzi e Yanga-Mbiwa, costringendo Manolas a venire fuori su Palacio e liberando il brasiliano, che ha l’indubbio vantaggio di poter calciare con entrambi i piedi, affrontato dal solo Cholevas. I nerazzurri continueranno ad attaccare su quel lato per tutto il primo tempo, con la doppia possibilità di tiro e assist per il destro di Palacio. La rete costringe la Roma a dover organizzare la manovra offensiva e riemergono tutti i difetti di questa stagione, con lentezza e prevedibilità che impediscono giocate importanti nella metà campo opposta. I giallorossi provano infatti spesso con i cross (saranno 7 nella prima frazione, 4 da destra e 3 da sinistra, compreso un corner), uno dei quali porterà al palo colpito da Ibarbo, in uno dei pochissimi tocchi di palla dei tre attaccanti nell’area di rigore avversaria della prima frazione. La manovra si sviluppa troppo in orizzontale e con scarissima precisione, decisamente troppo poco per poter impensierire Handanovic.
A inizio secondo tempo la Roma si sbilancia spesso, non trovando però linee offensive e l’Inter spesso lancia il doppio uno contro uno dei due attaccanti contro i due centrali, rendendosi pericolosa. La mossa di Garcia di richiamare Totti per rinforzare il centrocampo con Keita è vincente: Pjanic ha più libertà, le due punte rimaste si stringono nel 4-3-1-2 impegnando finalmente Vidic e Ranocchia, con quest’ultimo che non tarda a sbagliare regalando a Pjanic il pallone servito poi a Nainggolan per il pareggio. Quando i padroni di casa attaccano, però, dietro c’è poca intensità: Icardi e Palacio mantengono lo stesso livello col passare dei minuti e Mancini inserisce tutte le forze offensive a sua disposizione (Kovacic, Shaqiri e Podolski). Nella Roma Pjanic è costretto a uscire: Garcia però sceglie di tornare all’assetto originale buttando nella mischia Iturbe perdendo definitivamente equilibrio. Icardi ha due chance e sfrutta la seconda, infliggendo il terzo KO esterno alla Roma e a Rudi Garcia, che poteva essere decisivo in positivo e che invece finisce per esserlo in negativo, al di là delle carenze strutturali e dei singoli.