Roma e Riyadh Season, è caso politico. Le due telefonate tra Souloukou e il Campidoglio

05.10.2023 13:29 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Roma e Riyadh Season, è caso politico. Le due telefonate tra Souloukou e il Campidoglio

Tiene banco nella Roma giallorossa il già ribattezzato "caso Riyadh Season", del quale si occupa anche l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. Chiuso un accordo economico ottimo per il club (biennale da 25 milioni di euro complessivi e due amichevoli che si disputeranno verosimilmente durante la sosta per le Nazionali), in molti si interrogano su quanto sia opportuno visto che la Capitale d'Italia è in competizione proprio con Riad (di cui "Riyadh Season" è il più grande festival di intrattenimento, tra i maggiori al mondo) per l'assegnazione di Expo 2030.

La votazione sarà il 28 novembre a Parigi, per questo ieri al Campidoglio si è osservata una reazione di stupore. Sono intercorse, scrive il quotidiano, due telefonate tra il sindaco della città Roberto Gualtieri e Lina Souloukou, CEO del club. La prima della dirigente che annunciava l'accordo, la seconda del sindaco, che solo dopo aveva inteso come il nome "Riad" sarebbe finito sulla maglia giallorossa. E l'accusa mossa verso la dirigente della Roma è di mancanza di stile, nonostante questa avesse avvertito subito il presidente olimpico Malagò e il Ministro dello Sport, Abodi.

Così ieri sera il Comune pubblicava una dura nota informale, in cui si sottolineava come il sindaco avesse appreso con una certa sorpresa la scelta della Roma. Ancora più infuriati in Regione Lazio, volevano essere avvisati in anticipo perché, ci tenevano a ricordare, una parte dei finanziamenti per le infrastrutture utili anche al nuovo stadio della Roma, a Pietralata, potrebbero venire proprio dall'aggiudicazione dell'Expo.