Lotito: "I prezzi bassi della Roma per lo stadio? Si ripagano tutto con la pubblicità"
Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha rilasciato un'intervista a Il Messaggero parlando delle proteste dei tifosi bianconcelesti contro il caro biglietti per la gara contro il Milan: “Ognuno faccia ciò che si sente, se ha la coscienza a posto. A me tutto questo baccano sembra solo un pretesto da parte di chi non sarebbe comunque venuto allo stadio o di chi sinora è venuto soltanto per fare cori contro il sottoscritto”.
Ma sull’altra sponda del Tevere, la Roma da un anno sta utilizzando politiche popolari per fidelizzare i tifosi. Inevitabile il confronto.
“Loro si ripagano tutto con la pubblicità. Noi non abbiamo fatto gli abbonamenti perché dall’inizio, con le restrizioni Covid, non si capiva quale sarebbe stata la capienza dello stadio. Anche a gennaio sono cambiate di continuo le direttive”.
Appunto, adesso si poteva fare un sacrificio al fotofinish, anche per premiare chi comunque non era mai mancato.
“Pago 300mila euro a partita. C’è il canone dell’Olimpico, gli steward, i vigili del fuoco, il servizio d’ordine, lo speaker, l’allestimento, la Siae, la ristorazione e sicuramente qualcosa me la scordo. Non entra nulla nel bilancio”.
In che senso?
“Gli introiti da botteghino finiscono direttamente in un conto dedicato all’Agenzia delle Entrate, non sono della Lazio. Se metto i biglietti più bassi, mi chiama lo Stato per chiedermi spiegazioni al riguardo”.