Enrico Mantovani: "Le proprietà straniere sono un bene. Schick deve giocare, di questo passo sarà ceduto"

10.11.2018 10:35 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Enrico Mantovani: "Le proprietà straniere sono un bene. Schick deve giocare, di questo passo sarà ceduto"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Enrico Mantovani, ex presidente della Sampdoria, è stato intervistato da Il Romanista. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Come si fa a giocare all'Olimpico?
«Ci puoi essere anche affezionato, ma una partita di calcio con la pista d'atletica intorno è come andare a un ristorante vicino a una fogna: il calcio devi vederlo. Poi ci sorprendiamo se la gente rimane a casa... Lo Stadio della Roma è un'altra cosa italiana, unica, pazzesca. Perché c'è sempre chi si mette di traverso per cercare di impedire e lucrare, diventa un discorso politico».

Le proprietà straniere?
«Le proprietà straniere sono il bene assoluto. Nella nostra Lega i presidenti erano così tifosi che non si pensava al bene del prodotto calcio per renderlo sostenibile, ma era una battaglia contro il tuo nemico di quel momento, non si riusciva a costruire un progetto a lungo raggio, che prendesse anche decisioni dolorose all'inizio, come ridurre il numero di squadre. Ci sono cose che vanno fatte, altrimenti ci si trascina un problema».

Proprietà straniera e senso d'appartenza possono coesistere?
«Basta guardare la Roma: Totti, De Rossi, Florenzi, Pellegrini. Grandi squadre del calcio internazionale hanno proprietà straniere e grande tradizione, che è un elemento importantissimo, all'interno. Nella mia idea di calcio il presidente deve avere meno importanza: i tifosi dell'Arsenal non sanno nemmeno chi è, se lo incontrano per strada. Per la passione della gente ci sono lo stadio, che è come casa propria, l'allenatore, i giocatori. Il presidente è una figura che non c'è quasi più, dà indicazioni, fornisce finanziamenti. Proprio come fa Pallotta, che è venuto in Italia sapendo che sarebbe stata dura, ma anche che è una grande opportunità».

Schick e Defrel?
 «È un peccato. Per me Schick deve giocare, non che Di Francesco stia sbagliando le scelte. Da un lato il ragazzo non è riuscito a essere performante, dall'altro lato c'è stato chi ha fatto molto bene. Se dovesse continuare così, credo che andrà via e se la Roma dovesse ridarlo alla Samp io sarei felicissimo. Alla Roma la gente è abituata molto bene perché la squadra è un altro livello. Defrel è un ottimo giocatore, forse nella Capitale non ha retto certe pressioni, ma il giocatore c'è».