Simone Altobelli: "A Roma servono giocatori di personalità. Boniek è stato per me un padre"
L'ex calciatore tra le altre di Ancona, Modena e Palermo, Simone Altobelli è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport, all'interno della trasmissione "Altrimenti ci arrabbiamo". Tra i vari temi affrontati, anche alcuni legati alla Roma. Di seguito, alcune delle sue dichiarazioni:
Nella tua esperienza sei stato vicino alle realtà di Roma e Sampdoria.
"La faccio breve, nel 1987 divenni professionista a 17 anni a Terni, feci due campionati e mezzo con la Ternana in C1. Poi mi comprò la Sampdoria, andai nell'anno dello Scudetto nel 1990, non ero ancora pronto per fare un campionato di vertice con quella squadra fatta da tanti campioni. Ci sono stato 20 giorni, poi andai a Lecce in prestito, dove mi fece esordire Zibì Boniek. Zibì per me è stato un padre, io mi ruppi il ginocchio all'esordio in Serie A, quando ho riaperto gli occhi dopo l'operazione ho trovato Boniek davanti a me, uno che fino all'anno prima vedevo solo nell'album delle figurine ed era diventato il mio allenatore. Boniek mi ha fatto crescere tantissimo in quell'anno a Lecce, una persona per me speciale. Nel 2000 ho avuto la parentesi con Sensi, che chiamò me e Cappioli a Palermo e ci diede in mano la squadra, spiegandoci che voleva far tornare il Palermo in Serie B e ci siamo riusciti subito. Nel 2000 Sensi vinse sia con la Roma che con il Palermo, in Sicilia facemmo una festa incredibile. Con l'avvento di Zamparini poi andammo via io e Cappioli".
Si parla di esterni in ottica Roma, tu che hai giocato da esterno puoi consigliarci un giocatore sulla destra?
"Un nome non te lo posso fare, ma per chi viene a Roma serve la personalità, perché molti pagano lo scotto della piazza e della città. Servirebbe un giovane con un po' di esperienza e carattere".