Petrucci: "Problemi dei campi non solo in Italia. Lo sciopero? E' assurdo, si giochi"
"Quando si rinvia una partita in Italia si parla dei campi, ma non siamo gli ultimi arrivati in termini di strutture". E' il pensiero del presidente del Coni Gianni Petrucci che nel corso del suo intervento a Radio Anch'io lo Sport su Radiouno ha affrontato anche il tema delle condizioni dei nostri terreni di gioco, spesso in tilt a causa del maltempo.
"Mi auguro che la legge sugli stadi vada avanti e che in Italia possiamo migliorare le nostre strutture - prosegue Petrucci - ma è giusto fare una statistica e dire quante partite in Europa sono state rinviate. Basta guardare le ultime due settimane e si vede che sono circa 50 le gare rinviate per neve".
Intanto manca solo qualche giorno all'effettivo verificarsi dello sciopero dei calciatori proclamato dall'AIC in vista del prossimo turno di campionato, 11 e 12 dicembre le date in questione. Petrucci ha espresso la sua opinione in merito al ribattezzato "sciopero al caviale", auspicando buon senso e fiducia nei vertici della FIGC. "Non giocare sarebbe un bruttissimo spot per il calcio italiano. Non vogliamo passare alla storia come il paese che non si rende conto della situazione. Sono ottimista sul fatto che Abete abbia in mano la situazione. Sono realista. Ho la massima fiducia in Abete. Tutte le attenzioni sono legittime quando si decide di mettere in pratica uno sciopero, ma non in questo momento particolare. Credo non ci sia mai stato un momento socio-economico e politico di tale livello. Questa proclamazione è assurda. Oggi è il momento di chiarire. In Consiglio Federale non si può stare come Governo e opposizione. Mi auguro che sabato e domenica si giochi".