Nela: "Roma, l'Europa League un mezzo fallimento"
Tuttomercatoweb.com ha intervistato Sebastiano Nela, terzino capace di giocare sia a sinistra sia a destra, che ha indossato la maglia della Roma dal 1981 al '92. Per mantenere vive le speranze la Roma deve fare punteggio pieno a Bari, anche se non è facile neppure giocare con le squadre già retrocesse. La squadra dovrebbe sempre isolarsi da tutte le situazioni che possono capitare in una società, sarebbe terribile se si creassero degli alibi perché c'è un obiettivo da raggiungere. La Roma a livello tattico non si esprime ancora al meglio e nell'ultima mezz'ora non regge il ritmo della gara per problemi fisici, se avesse avuto fin dall'inizio un inquadramento tattico e buoni allenamenti adesso lotterebbe per lo scudetto. Gli uomini alla Roma ci sono, sta a loro dimostrare di poter fare la differenza e vincere, magari con una giocata, le partite da soli. Per arrivare in Champions i giallorossi devono vincere tutte le partite e sperare nei passi falsi di Lazio e Udinese. Per chi come la Roma era data fra le concorrenti per lo scudetto raggiungere solo l'Europa League non è un gran traguardo.
Roma nella morsa fra Udinese e Juventus e con la voglia di agguantare la Lazio e l'ultimo posto in Champions League. A quattro giornate dalla fine, la gara con il Bari, già retrocesso in B, sembrerebbe la partita ideale per far punti
"Non è facile neanche giocare con le squadre già retrocesse e il Bari sta dimostrando di volersele giocare tutte fino all'ultima. Certo sulla carta, e non solo, c'è molta differenza fra le due squadre. La Roma se vuole avere ancora qualche speranza deve andare assolutamente a vincere questa partita e aspettare poi i risultati delle altre"
In questo finale di campionato con traguardi non ancora raggiunti per i giallorossi la nuova società può essere uno stimolo o un freno, visto che dirigenti e giocatori non conoscono ancora appieno i piani di Di Benedetto e soci?
"Io dico che la squadra si dovrebbe sempre isolare da tutte le situazioni che possono capitare in una società, a meno che non avvengano fatti gravissimi. Ho passato anch'io situazioni del genere. Un gran bel gruppo dovrebbe fare quadrato e pensare solo ed esclusivamente al proprio lavoro. Potrebbero crearsi degli alibi e adesso sarebbe naturalmente terribile, perché c'è un obiettivo da raggiungere e credo che la Roma finora abbia saputo tenere piuttosto bene le distanze dalla situazione societaria. Poi questo può essere individuale. Qualcuno può essere più motivato di altri appunto per questo passaggio, perché magari vuole l'adeguamento del contratto o la riconferma per i prossimi anni, e qualcun altro invece può pensare anche il contrario. Sono tutte situazioni che vanno prese singolarmente"
Il più grande difetto di questa Roma che Montella deve risolvere per vincere le ultime quattro partite?
"Montella ha ereditato questa squadra. Io sono e rimango convinto del fatto che, se questa squadra fosse stata allenata bene perché ha avuto grandi difficoltà a livello fisico e se avesse avuto un inquadramento tattico fin dall'inizio - non voglio dire che poteva vincere tranquillamente lo scudetto - a questo punto se la giocherebbe ancora con la prima in classifica. I problemi che la squadra aveva prima rimangono: a livello tattico non si esprime ancora al meglio e dopo un'ora di partita crolla e ha problemi fisici, nell'ultima mezz'ora soprattutto non regge il ritmo della gara"
Totti e De Rossi sono i cardini della squadra, quali altri giocatori in questo momento possono fare la differenza?
"La differenza la fanno sempre i migliori giocatori in assoluto. Nella Roma ce ne sono tanti e che la differenza la si metta in atto o meno bisogna vedere sempre di partita in partita. Da Vucinic a Menez a Pizarro ci sono giocatori che nella Roma possono fare la differenza, lo stesso Perrotta, che sabato scorso ha dato tre punti alla squadra, è un giocatore con caratteristiche ben precise sempre molto pericoloso. Gli uomini ci sono, sta a loro dimostrare di poter fare la differenza e vincere, magari con una giocata individuale, le partite da soli"
La Roma, indipendentemente dal suo affetto, c'è la può fare a raggiungere la Lazio e strapparle l'ultimo posto utile per la Champions?
"Io preferisco sempre in una corsa stare davanti, perché chi sta dietro è sempre obbligato a vincere e deve sempre sperare nei passi falsi degli altri. Non so se ce la farà. Ripeto la condizione della Roma è una sola: vincere tutte le partite e sperare che davanti qualcuno possa inciampare e perdere punti. Con queste premesse credo che sia dura, un conto è averne una davanti un altro averne due: più squadre ci sono più diventa difficile la rincorsa"
Almeno uno dei due posti per l'Europa League sono alla portata della Roma?
"Sì, credo che per l'Europa League non dovrebbero esserci problemi. Però in tutta franchezza per una squadra come la Roma, che da tutti era considerata una delle possibili concorrenti per vincere lo scudetto, raggiungere l'Europa League sarebbe un mezzo fallimento"