Nela: "Destro doppione di Osvaldo, ci vorrebbe una punta esterna"
Sebastiano Nela, ex calciatore della Roma, ha parlato a ilsussidiario.net della trattativa che ha portato Fabio Borini al Liverpool:
Si aspettava gli sviluppi di calciomercato su Borini?
"Mi aspettavo che Zeman facesse delle valutazioni sul nuovo gruppo, anche di questo tipo".
In che senso?
"Nel progetto può esserci anche questo, la possibilità di cedere un giocatore per un'ottima offerta".
Il prossimo passo quale sarà?
"Puntare su qualcosa di più funzionale, su quegli obiettivi su cui sicuramente la società sta lavorando. Tutto questo però sempre insieme alle valutazioni dell'allenatore".
Si parla di Destro come sostituto di Borini: è d'accordo?
"Sicuramente questo va capito, l'obiettivo può anche non essere Destro. A me risulta strano: avendo già Osvaldo, un giocatore strutturalmente molto simile come Destro sarebbe quasi un doppione. Ci vorrebbe un'altra punta esterna, e magari stanno lavorando proprio su questo".
Ha in mente dei giocatori che potrebbero fare al caso della Roma in quest'ottica?
"I dirigenti non ce lo diranno mai, sono molto bravi a nascondere i veri obiettivi di mercato. Di giocatori in giro ce ne sono tanti: Zeman avrà fatto qualche nome, ma noi possiamo solo leggere".
Detto del guadagno economico, come possiamo quantificare la perdita tecnica?
"Bisogna fare un discorso più generale, prendendo anzitutto visione di quella che è la rosa, esaminando il valore complessivo del reparto d'attacco".
Come lo vede?
"Dipende anche dal sistema di gioco, dalla possibilità che Zeman voglia impiegare Totti nella posizione dell'anno scorso, trequartista a ridosso di due punte, o meno. Una cosa si può dire in ogni caso".
Quale?
"Nel 4-3-3 Borini poteva essere un giocatore utile, perché è un ragazzo generoso, che ha un'ottima corsa e sa fare bene tutte e due le fasi, mettendosi a disposizione anche quando la squadra è senza palla".
La Roma sta assemblando una squadra molto giovane: questo può avere un rovescio della medaglia?
"Con Zeman si parte per arrivare il più in alto possibile, e con questo si può intendere le prime quattro-cinque posizioni. E' chiaro che giocare con elementi di questo tipo comporta dei rischi".
In che senso?
"Magari non sono prontissimi per vincere, ma lo possono essere per fare un bel gioco, divertire, per crescere soprattutto. Non dimentichiamo l'intento di partenza".
Cioè?
"Questo nasce come progetto e per questo non richiede risultati straordinari da subito. Due o tre anni possono essere un intervallo di tempo da considerare, per vedere la Roma vincere".
Quindi cosa si aspetta da quest'anno?
"Può essere un'ulteriore stagione di crescita, con un buon piazzamento tra le prime per poi magari puntare l'anno prossimo al primo posto".
Lei è fiducioso?
"Prima di tutto vorrei vedere la rosa completata, e questi eventuali nuovi. Con Tachtsidis e Bradley potrebbe esserci lo spostamento di De Rossi, o qualche esclusione illustre dall'undici di partenza".