Montella: "Menez è cresciuto molto, Borriello fa reparto da solo"
Vincenzo Montella, raggiunto da Te La Do Io Tokyo su Centro suono sport, ha rilasciato una lunga intervista.
Cosa pensi di Menez?
"Rispetto a quando l'ho conosciuto io è cresciuto molto. Ha dei numeri incredibili, ha acquisito sicurezza, fiducia e per il tipo di gioco che fa ne ha bisogno. Nel calcio si cercano sempre giocatori di questo tipo perché sfruttano l'avversario, ti fanno superiorità numerica. E' un giocatore impressionante che può fare di più. È giovanissimo, rispetto a prima la cerca di piu la porta, deve crescere. Ha delle qualità tecniche immense magari sbaglia l'ultimo passaggio, è poco determinato ma perché è giovanissimo. Il calcio è dribbling, assist e gol, magari per fare questo deve maturare".
E Borriello?
"Borriello è un giocatore moderno, lavora per la squadra, fa reparto da solo, ha la fisicità richiesta dal calcio moderno, è tecnico, un giocatore completo. Probabilmente dovrebbe fare più gol sporchi, meno gol belli, quei gol che servono alla squadra e che ti danno la differenza di punti".
Qual è il primo messaggio che si dà ai ragazzi?
"Per quanto riguarda il mio lavoro è mettersi al servizio dei ragazzi, mettere da parte i miei fini personali per fare carriera, cercare di formare ed educare il giocatore. Sono pochissimi i giocatori che riescono ad arrivare a livello agonistico. Bisogna cercare di ottenere il massimo, formarli ed educarli a questo sport".
L'età in cui si diventa giocatore?
"E' difficile, in pochi mesi si cambiano i parametri di valutazione, a 14 anni c'è chi matura prima chi dopo. Per diventare giocatori è una somma di tanti fattori: comportamento sacrificio, voglia di reagire, fisicità, chi riesce ad arrivare più sù di numero decide la sua categoria. Nel calcio non ci sono raccomandazioni, il calcio parla, ognuno ha la categoria che gli spetta. Lavorare sulla testa, sul comportamento".
Zeman si rammarica ancora di non averti avuto come calciatore.
"Io vorrei andare a vedere qualche allenamento suo da allenatore".
Come si fa a smettere di giocare?
"Ogni tanto c'è un po di malinconia, ma uno deve capire un attimo prima che te lo dicano gli altri quando bisogna smettere, sono convinto che avrei potuto giocare ancora un po', ma meglio così. Ho imposto a me stesso di smettere un po' prima".
C'è la chimica scudetto in questa squadra?
"Vivo poco lo spogliatoio, ma secondo me è un luogo comune, fra giocatori è difficile amalgamarsi, diversità di lingue e culture. L'importante è essere amici in campo, vedo una squadra vera e determinata".
Non vai mai contro la Roma..
"Per quanto tenti di essere imparziale...."
Chi vince lo scudetto quest'anno?
"E' difficile, ma l'Inter penso abbia ancora le risorse per vincerlo, nonostante abbia qualche giocatore in meno, la Roma è partita male, ma c'è posto per inserirsi".
Cosa pensi delle dichiarazioni di Bossi?
"Sono cose antipatiche, non ho visto il contesto, voglio pensare che voleva essere una battuta. Ma quando ricopri un ruolo istituzuoinale è fuori luogo, è antipatico e si commentano da sole, da napoletano posso dire che ne subisci tante".
Le prime quattro della fine del capionato di quest'anno, chi vedi?
"Inter, Roma, Milan e 4° fra Juve e Napoli, che è una grossa squadra".