Luis Enrique: "Non posso prendermela con i calciatori. La partita è stata condizionata dall'espulsione"
Luis Enrique a Sky Sport
“Il momento peggiore? Mi sento male, come qualsiasi calciatore della Roma e qualsiasi allenatore in questa situazione. Convinto delle scelte fatte? Il primo gol è un rigore che ha condizionato la partita, poi abbiamo fatto un 4-3-2 per poter far gol, poi c’è stato il secondo gol e diventa quasi impossibile. Attacco troppo leggero? Quando si perde in questo modo credo che l’atteggiamento c’è e i calciatori hanno fatto tutto il possibile. Non ho nessuna critica da fare loro. Se sono in grado di gestire questo momento? Noi allenatori passiamo per queste situazioni, quando le cose non vanno e ci sono dubbi, l’allenatore dev’essere pronto per andare avanti in questa situazione, è ovvio che non è facile. Se ho incontrato i dirigenti? Ci parlo sempre. Se sento fiducia? Sì. Se ho visto una squadra adatta ai grandi appuntamenti fino all’espulsione? Sì, per quanto riguarda il profilo psicologico. Di fronte c’è un avversario che fa il suo lavoro, ma credo che la partita è stata condizionata dall’espulsione. Fin lì ho detto che volevo vedere una squadra come quella della prima parte, credo che alla fine il risultato è un disastro per noi ma credo che i giocatori hanno avuto l’atteggiamento che devono avere. Il gol a gioco fermo? Penso che il gol sia più merito di Gamberini che un errore del mio calciatore. Preferisco parlare bene dei miei calciatori quando se lo meritano. Oggi dopo una sconfitta è facile parlargli contro, io non lo faccio. Io sono colpevole ma in questo momento non ho niente da dire ai miei calciatori. Totti? Francesco non è al 100%, l’ho visto durante la settimana. La settimana scorsa non ha potuto allenarsi per un colpo alla caviglia, ho deciso che non poteva giocare dall’inizio, dopo l’intervallo ho pensato che non sarebbe stato giusto farlo giocare con la squadra in 10. Penso che Totti possa fare tanto e continuo a pensarlo. Ho parlato con lui all’intervallo, prima no perché lo devo decidere. Dopo il riposo e vedendo la situazione non vedevo logico farlo entrare”.
Luis Enrique a Mediaset
"Partita nella quale non c'è bisogno di cercare cose positive dopo tre espulsi e tre gol presi. Dispiace perché non abbiamo fatto vedere il livello di gioco che sappiamo mettere in campo, dopo la terza espulsione la partita era finita. Ho provato a spronarli nell'intervallo ma non è andata bene. Di che cosa sono preoccupato? L'atteggiamento è migliorato, ma temo che possano perdare la motivazione di giocare un calcio migliore. Oggi si sono comportati da professionisti. Ora starò a casa con la famiglia e valuterò la situazione. La mia impronta? Si sono impegnati, sono bravi ragazzi e mi dispiace solo per il mancato raggiungimento del risultato. Oggi non è il giorno per trarre delle conclusioni. Totti? Non era al cento per cento per il problema alla caviglia, non l'ho voluto rischiare. Ora so che la critica si concentrerà su di me, ma fa parte di quello che succede ad un allenatore. Mercato? Non è il momento di parlarne".
Luis Enrique alla Rai
"Cori contro la squadra? Mi dispiace moltissimo, perché i tifosi hanno fatto un viaggio lungo senza vedere nulla di interessante dalla squadra. La partita? Condizionata dal rigore e da altre circostanze. Se lascerei di nuovo Totti in panchina? Dopo l’infortunio non era al 100% ed ha ricevuto un altro colpo alla caviglia operata. Se si perde, è naturale che mi si chieda di altri giocatori che non sono scesi in campo. C’è un motivo per i continui cambi di formazione? Sì, siamo spesso soggetti a infortuni o squalifiche. Osvaldo? So bene come sono andate le cose e ho preso la mia decisione. Difficile che queste situazioni rimangano nello spogliatoio, non solo nella Roma. Non parlo mai di ciò che avviene all’interno, ho la coscienza pulita perché ho preso la decisione per il bene della Roma. Possesso palla sterile? È vero, dobbiamo migliorare perché tutti aspettano il nostro errore per ripartire in contropiede. Se sento la fiducia? Parlo sempre in faccia con i miei dirigenti, loro mi hanno preso perché hanno fiducia in me".
Luis Enrique in conferenza stampa (a cura dell’inviato al Franchi Gianluca Ricci)
“Più grave sconfitta o finire la gara in otto? Ora mi da più fastidio la sconfitta, non penso alla prossima settimana. Abbiamo parlato con i calciatori diffidati prima della gara, ma nella partita ci sono gli episodi. Oggi tutto male dall'inizio, equilibrio poi quel rigore. Pensavo che rimanendo con le die punte avremmo dato problemi alla Fiorentina ma non è andata così Cori contro di me? Mi dispiace ma non è il momento di parlare dei tifosi. Quando le cose vanno così capisco la tristezza dei tifosi, ho il massimo rispetto per loro. Capisco che sono arrabbiati e sono il primo responsabile. Posso solo continuare a lavorare per migliorare la situazione. Se c'è stata un'involuzione? Dopo due vittorie arrivate due sconfitte. A Udine equilibrio per 80 minuti, oggi tutto in salita dopo un quarto d'ora. Dimissioni? Se sento che la mia squadra non mi segue più mi faccio da parte ma per ora le cose non stanno così Tre espulsioni segni di nervosismo? Se rimpiango la mancata convocazione di Osvaldo? Di Osvaldo se n'è parlato troppo, giusto o sbagliato che sia stato lasciarlo a Roma. Espulsioni non credo che dipendano da nervosismo, solo cose istintive. Nessuna critica Difficoltà? Mi piacerebbe una classifica migliore ma sapevo bene già all'inizio della mia avventura in giallorosso ce ci sarebbero state difficoltà Totti quanti minuti avrebbe avuto oggi nelle gambe? Pensavo non fosse al top, vediamo cosa accadrà in settimana. Cori a favore di Totti possono influenzare le sue scelte? È normale che i tifosi lo acclamino, ma continuo per la mia strada senza farmi condizionare da niente e da nessuno".
Luis Enrique a Roma Channel
"La partita è durata fino al '15, il match era equilibrato. Poi è cambiato tutto, è diventato più difficile, mi dispiace tantissimo. La fiducia va diminuendo, ma è così. Io penso che la squadra sia con me ma se vedo che qualcuno inizia a non seguirmi non ha senso continuare. Per quanto riguarda quello che io vedo e il lavoro che facciamo, i giocatori sono con me. Queste sconfitte sono brutte, il calendario è difficile, mi dispiace tanto per i tifosi. Sono arrabbiati, delusi e quando non riesco a farli felici mi prendo tutta la responsabilità. Pochi uomini in area? Dopo il rigore abbiamo mantenuto un po' il sistema per cercare di far male alla Fiorentina. E' difficile quando sei in inferiorità, ma l'atteggiamento della squadra era buono. Hanno fatto tutto quello che ho chiesto".