Gautieri: "Juve-Roma? Un episodio potrà fare la differenza. Garcia andava difeso. Spalletti sa migliorare i calciatori"
Carmine Gautieri, ex giocatore della Roma che vanta 43 presenze in giallorosso tra il '97 e il '99, è stato intervistato da Roma Radio. Queste le sue parole, in cui gli viene chiesto anche dei precedenti tra Roma e Juve da lui giocati:
Il fallo di Deschamps su di te ci pensi mai?
“Sinceramente sì, ma bisogna guardare avanti. Penso che la Roma abbia tutte le carte in regola per fare bene. Ci penso spesso a quel fallo perché era una gara importante per noi, ma ormai è il passato. Con quel rigore concesso e segnato, avremmo vinto la partita”.
Ti è mai capitato di incontrare Messina (l’arbitro che non gli concesse il fallo)?
“Si ci siamo rincontrati e ci abbiamo riso sopra. Penso che sbagliare può succedere a tutti, l’importante è ammettere l’errore”.
Juventus-Roma, come la vedi?
“In questo momento la Juve ha un qualcosa in più, l’entusiasmo, perché una squadra che incanala tante vittore dopo un momento di difficoltà ha dimostrato di essere una grande squadra. La rosa della Roma è molto competitiva. La Juventus ha qualcosa in più, ma ogni gara fa storia a se e può giocarsela alla pari. In partita poi un episodio può fare la differenza”.
Che ne pensi della stagione della Roma?
“L’ho seguita molto la situazione della Roma. Il problema è che noi andiamo ad analizzare gli ultimi 2 anni è stata sempre nelle prime posizioni, poi la Juventus è stata più forte e ha vinto lo scudetto. Si è iniziato con la Roma che andava bene, si parlava solo di questo e non si miglioravano le altre situazioni. Si parlava solo di Garcia e la squadra ne ha risentito. Mi dispiace sia andato via perché ha fatto un lavoro ottimo, c’è stato poco equilibrio con lui, andava difeso. Spalletti comunque è l’allenatore giusto perché conosce la piazza, l’ambiente”.
Sei stato compagno di squadra con Spalletti...
“Con lui mi ci sono sentito poco tempo fa. Mi ha dato anche dei consigli importanti da allenatore. Da giocatore era un allenatore in campo, voleva sempre il massimo e aiutava i giovani. Si vedeva potesse diventare un grande allenatore. È uno che cerca di migliorare il calciatore, sa benissimo di mettere il giocatore nelle migliori condizioni”.
Gli anni trascorsi a Roma?
“Sono stati due anni fantastici. Sono stato bene ogni singolo giorno. Ho sempre cercato di dare il massimo anche se non ero un giocatore perfetto, ma ho sempre cercato di dare il 100% per tutto. Quando uno gioca a Roma deve capire che rappresenta una grande città, una grande tifoseria, una grande società. Roma è Roma”.
Perché a Empoli nascono sempre grandi allenatori?
“Perché c’è un ambiente ideale, c’è l’equilibrio giusto. Ti fanno lavorare anche nei momenti di crisi calcistica. Sarri quando arrivò a Empoli perse 4 gare consecutive, il presidente lo difese e ora è uno degli allenatori maggiori della Serie A”.