Dacourt: "Vincere a Roma non è facile. Fa piacere che Vainqueur si ispiri a me"
L'ex giallorosso Olivier Dacourt è stato intervistato ai microfoni di Roma Radio:
Ripensi a quel gol alla Juventus?
"Me lo ricordo bene, non ho fatto tanti gol con la Roma. In generale, quando incontro qualcuno a Roma mi parlano sempre di questo gol. Era una partita molto importante, avevamo perso contro il Milan due settimane prima. Avevamo pressione".
Era il tuo primo gol con la Roma...
"Grande partita per i grandi giocatori... (ride, ndr)".
Cosa ti è rimasto di quegli anni?
"Ho vissuto quattro stagioni con la Roma, è un bellissimo ricordo. Mi spiace non aver vinto nulla, ho perso tre finali di Coppa Italia con la Roma. Ho tanti bellissimi ricordi, i tifosi sono appassionati, a volte eccessivi, ma vivono il calcio in modo differente. C'è il Napoli che vive il calcio così, non credo di aver visto altri tifosi così appassionati".
Te la sei goduta la corsa sotto la Sud, quel giorno...
"Non avevo l'abitudine di far gol, quando succede non pensi a cosa fai, ma hai voglia di ridere con i tifosi, è un momento speciale".
Cosa pensi della stagione della Roma e del match di stasera?
"Vedevo bene la Roma, ha una squadra importante. Ma non ha fatto risultati, ha la qualità per tornare avanti in classifica. Ha cambiato l'allenatore, è tornato Spalletti che conosce tantissimo la Roma e ha vinto con la Roma, non è una cosa facile. C'è tanta pressione, spero che faccia bene. Con lui ho lavorato nel mio ultimo anno di contratto. Lui è toscano, a volte i toscani sono permalosi (ride, ndr). Io non ho un carattere facile, ma ho bellissimi ricordi di lui. Gli allenamenti andavano bene, benissimo, ha avuto difficoltà all'inizio ma vincemmo undici partite col bellissimo finale del derby".
Ti stavi emozionando quel giorno in cui hai salutato tutti?
"Certo, non è sempre facile. Il calcio è veloce, impari a conoscere le persone e quando passa un certo tempo è sempre difficile andare via. Si vivono momenti belli. Quando le cose non vanno bene non te ne importa nulla, ma Roma è la città più bella del mondo, si vive in modo diverso, sembra che il tempo si fermi. Io sono nato a Parigi, in certi posti non vado mai. Due miei figli sono stati a Roma, quando ti senti bene è difficile lasciare".
Appena arrivato a Trigoria, Vainqueur ha detto di ispirarsi a te...
"Dei miei amici romanisti mi hanno chiamato per dirmi questa cosa, è bellissimo. Lui ha giocato allo Standard Liegi, dimostra l'umiltà che ha. Tutti i giocatori hanno ego, io sono generoso. Lui ha un certo spirito, mi ha fatto piacere che lui abbia detto il mio nome, dimostra che potete contare su di lui. Mexes all'inizio ha avuto difficoltà, poi ha fatto delle belle cose. È rimasto a Roma e ha fatto bene, anche per Vainqueur è difficile, ma lui ha qualità e deve lavorare".
Su Lucas Digne.
"Lui arrivava da Parigi, dove ha giocato un po', ma non come si aspettava. Ha qualità, è stato in nazionale, ha vinto la Ligue 1. Ha imparato a Parigi, ha vissuto cose importanti con una grande squadra. A Parigi ogni tre giorni c'è una pressione, lì c'era Maxwell, quando aveva la sua occasione doveva sfruttarla".
Un saluto ai tifosi della Roma...
"Li ringrazio, quando li vedo a Parigi hanno sempre bellissimi ricordi. Mi sono sempre stati vicini e sono bravissimi, anche se qualche volta eccessivi. È come in amore, a volte ami tua moglie da morire e il giorno dopo vorresti ucciderla".