D'Alessandro: "Il Cesena mi ha fortemente voluto. Tachtisidis? Somiglia a van Bommel"

12.07.2012 19:42 di  Claudio Lollobrigida   vedi letture
Fonte: Radio Ies
D'Alessandro: "Il Cesena mi ha fortemente voluto. Tachtisidis? Somiglia a van Bommel"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico De Luca

Le parole del giovane Marco D'Alessandro, ceduto in prestito al Cesena dalla Roma, rilasciate a Radio Ies.

Come mai hai scelto Cesena?
“Ho scelto Cesena perché è una piazza importante e perché era tra le 4-5 squadre che mi hanno voluto di più. Ho preferito venire qui e solo il tempo dirà se ho fatto la scelta giusta. Per ora mi trovo bene con i compagni e il tecnico”.

Hai sentito qualche tuo ex compagno?
“No, in questo momento non ho sentito nessuno, magari più avanti, ma so che stanno faticando parecchio”.

Anche voi vi preparate così?
“No (ride ndr), è una preparazione un po' diversa”.

Sulla formula del trasferimento.
“E’ un prestito con diritto di riscatto da parte del Cesena per la metà senza controriscatti a favore della Roma”.

Hai giocato con Tachtsidis. Un giudizio?
“Prendendolo la Roma fa un ottimo investimento. Lui è un classe '91 e quest’anno a Verona ha fatto una stagione straordinaria con Mandorlini che è riuscito a valorizzarlo nel migliore dei modi. Tachtsidis è un giocatore che non ho mai visto perdere un contrasto, che è lento nel passo, ma nell’esecuzione ha le idee giuste. Il tempo è dalla sua parte”.

A chi lo paragoneresti?
“Forse è esagerato, ma per le caratteristiche somiglia a van Bommel”.

Sulla stagione a Cesena.
“Spero di fare veramente bene e di sbagliare poco. A volte mi è mancata la fortuna, ma credo di essere tra i giovani che hanno fatto più presenze in serie B. Devo solo trovare un ambiente che mi dia quella continuità per fare quel salto di qualità che mi è mancato”.

Consiglio ai giovani giallorossi che fanno esperienza in B?
“Devono andare con grande umiltà, perché c’è gente che si gioca tutto e che ha faticato per arrivare in serie B. Sembra banale ma le cose che fanno la differenza sono l’applicazione, il lavoro e l’umiltà”.