Bruno Peres: "Faremo di tutto per rompere l'egemonia della Juventus. Posso fare meglio, finora ho reso sotto le aspettative"
Bruno Peres poi è stato il protagonista del AS Roma Match Program di questa settimana.
La gara contro la Fiorentina forse è stata la miglior PRESTAZIONE della stagione…
"Roma-Fiorentina è stata una gara perfetta, abbiamo fatto benissimo, abbiamo fatto il risultato importante che volevamo, quello che dovevamo fare".
Alla vigilia del match, Spalletti aveva detto che sarebbe servita più velocità in fase offensiva. In particolare, cosa vi ha chiesto?
"Ci ha detto che sarebbe stata una partita difficile, dura, uno contro uno in tutto il campo, fatta di duelli. Vincerli poteva fare la differenza. La squadra è stata brava ad accelerare, la velocità ha fatto la differenza".
Una vittoria di tutta la squadra, ma forse una menzione particolare la merita Emerson, lo conosce dai tempi del Santos...
"Sono contentissimo per le partite che sta facendo, sta crescendo e se lo merita. La squadra sta benissimo, ognuno oggi fa la differenza. Lui sta facendo la differenza.
Sì, lo conosco da tempo; l’ho visto piccolino, è cresciuto tanto, sta crescendo ancora, ha ancora margini e diventerà uno dei terzini più forti del mondo. È giovane, forte e con la testa a posto. Tifiamo per lui, è un grande compagno".
Anche Dzeko ha fatto una grande partita…
"Ogni partita dimostra che non si accontenta e che può fare sempre di più".
Tanti gol per lui, ma anche tanto lavoro per la squadra. Quanto è importante un attaccante come lui per il gioco della Roma?
"Il suo lavoro tante volte non si vede, ma è importante, fa uscire la squadra. Spesso dall’esterno si evidenzia se segna o sbaglia un gol, ma lui è importantissimo per noi, per tutta la squadra".
Contro la Fiorentina, per la sesta volta nelle ultime 10 partite, la Roma ha tenuto la porta inviolata. Segno che contro la Sampdoria è stato solo un blackout?
"Con la Sampdoria c’è stato un black out, la difesa in questo periodo sta bene, lo dimostra di partita in partita, i tre dietro si capiscono, io ed Emerson che torniamo e li aiutiamo. Se poi non prendiamo gol, davanti abbiamo chi fa la differenza".
È soddisfatto di quanto fatto fino ad ora in giallorosso?
"No, credo che posso fare meglio. Finora ho reso sotto le aspettative, ma mi sto abituando, lasciare il Torino e poi venire alla Roma richiede una fase di adattamento.
Non sono ancora contento del mio rendimento, devo fare e dimostrare di più. Devo ancora far vedere chi è il vero Bruno Peres".
Quali sono i suoi compiti con la difesa a 3?
"Questo assetto mi dà un po’ più di libertà, posso arrivare più spesso in area avversaria, a quattro non ho la stessa libertà".
Spalletti in cosa le chiede di migliorare?
"Nella marcatura. Mi chiede spesso di fare la diagonale e di stare attento con l’uomo. Poi dice anche che davanti ho le qualità per fare quello che voglio. Io devo ascoltarlo e so che mi farà crescere".
Ora inizia un ciclo di partite molto intenso, con tante partite ma soprattutto con tanti big match tra campionato e coppe. Cosa si fatica di più a recuperare, condizione fisica o mentale?
"Ora che abbiamo tante partite ravvicinate dobbiamo essere intelligenti a recuperare. Certo non puoi mai recuperare al 100%, ma il mister e lo staff conoscono qual è il lavoro giusto per recuperare al massimo".
Un ciclo che la Roma può affrontare con una rosa ricca con tante alternative.
"Abbiamo un bel gruppo, una rosa fortissima, giocatori forti che fanno la differenza".
Al termine della gara con la Fiorentina, Dzeko ha detto “non c’è Dzeko senza squadra”. È l’armonia nel gruppo uno dei punti di forza di questa squadra?
"Credo di sì, il mister sta creando questo gruppo, parte da lì, tutti vedono che siamo una famiglia dove ognuno ha bisogno dell’altro.
Ha detto bene Edin, senza la squadra non c’è Dzeko, ma vale anche che senza Dzeko non c’è la squadra che siamo adesso. Ogni calciatore è importante per l’altro, tutti insieme siamo più forti".
Domenica ci aspetta il Crotone, che gara si aspetta?
"Una partita tosta, dovremo essere più concentrati che con la Fiorentina. Sono queste le partite più difficili, perché abbassi il livello della concentrazione. Ma noi andiamo lì per vincere come facciamo con ogni avversario".
In casa la Roma ha sempre vinto. Al contrario, sarebbe QUINTA in Serie A per rendimento in trasferta. Come mai questa differenza?
"In casa siamo duri, molto tosti, stiamo facendo benissimo. Comandiamo noi, tutti devono sapere che qui non si vince.
Ma fuori abbiamo lasciato punti per strada e ora stiamo cercando di capire cosa abbiamo sbagliato per non ripetere gli errori. Stiamo crescendo e piano piano riusciremo a fare lo stesso in casa e in trasferta".
La Juventus è distante 7 punti, il Napoli 2.
"Ci sono sette punti di distanza dalla Juventus, è difficile ma dobbiamo guardare avanti, mai indietro. Dobbiamo fare il nostro, è il Napoli che deve guardare a noi, non il contrario. Sperando sempre che la Juve sbagli".
Prima di salutarla, cosa le hanno detto i compagni dopo l’errore sotto porta con la Fiorentina?
"Giocano sempre, scherzano e mi chiedono come ho sbagliato. Gli ho detto che non mi aspettavo che passasse la palla. Dzeko ha detto che devo imparare da lui, gli ho risposto va bene, almeno saprò cosa fare la prossima volta. Mi hanno massacrato! Ma queste sono anche le cose belle del calcio. Battute a parte devo lavorare per non sbagliare più".
14.55 - Il terzino della Roma Bruno Peres ha rilasciato un'intervista a goal.com.
Sul gap con la Juventus.
"La Juventus è molto forte, ma non così forte come negli ultimi anni. Ma continua a vincere, non è vero? Questo è un problema (ride, ndr). È una squadra molto forte e ha sempre una mentalità vincente. Una squadra che fa arrabbiare, come il Corinthians in Brasile. Tutti vogliono battere il Corinthians e provano rabbia nei suoi confronti. La Roma di oggi è una squadra con una grande mentalità vincente. La differenza di punti con la Juventus è ridotta (7 punti) e li possiamo raggiungere. Certo, è molto difficile, ma siamo in seconda posizione e in piena lotta per il titolo. Anche quando gioca male, la Juventus riesce a fare risultato. È incredibile. Loro hanno dominato negli ultimi anni, ma la Roma farà di tutto per spezzare la loro egemonia. Stiamo facendo molto bene e siamo in grado di raggiungere il 1° posto in classifica".
Sulla pressione.
"I nostri tifosi ci chiedono di battere Lazio e Juventus e conquistare lo Scudetto. Questo è tutto ciò che ci chiedono (ride, ndr). La Roma ha vinto l'ultimo Scudetto quasi 20 anni fa, la concorrenza è molto alta, ma anche la nostra fiducia lo è. Dobbiamo battere la Lazio, vincere con la Juventus, e fare di tutto per aggiudicarci il titolo. Bisogna conquistare dei titoli in questa stagione, altrimenti la situazione potrebbe diventare difficile (ride, ndr)".
Sul suo adattamento alla Roma.
"A Roma mi sento già a casa. - ha detto l'esterno brasiliano - L'adattamento in un grande club è difficile, soprattutto in Europa, ma sono riuscito a giocar bene e il mio rendimento è all'altezza delle mie qualità. Effettivamente mi aspettavo un po' più di difficoltà, pensavo che ci volesse più tempo per adattarmi. Invece mi sono subito adattato allo stile di gioco della squadra e al club. Ora devo continuare a lavorare sodo e giocare grandi partite. Prima di arrivare alla Roma mi sono preparato bene, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico, perché sapevo che c'erano buone possibilità che il Torino mi cedesse. Ero pronto per nuove sfide".
Sul suo passaggio in giallorosso.
"La scorsa estate ho ricevuto più proposte concrete. Manchester City, Tottenham, Atletico Madrid e Milan erano interessati a me, ma hanno trovato l'opposizione del presidente del Torino, una persona molto difficile da convincere. Poco dopo è arrivata la Roma, un grande club che aveva mostrato interesse per me nella precedente finestra di calciomercato. Un grande club, strutturato, con una grande storia, dopo posso crescere nella mia carriera senza dover fare un nuovo radicale cambiamento di stile di vita. L'offerta della Roma non era la più alta, sono arrivate offerte più importanti. Ma il denaro non è tutto. Sarei potuto andare a giocare in un altro Paese, ma con la possibilità di non giocare, non adattarmi e correre il rischio di essere dimenticato. Ho scelto la Roma e ho preso la decisione più giusta. La trattativa fra il Torino e la Roma è durata soltanto una settimana. Stavo per addormentarmi il mercoledì quando il mio agente mi ha mandato un messaggio, dicendomi che la Roma stava per chiudere l'operazione. La finestra di calciomercato stava per chiudersi e si è svolto tutto molto in fretta. Quella notte ho dormito normalmente e quando mi sono svegliato ho trovato più di 50 chiamate perse sul cellulare. Mi sono cambiato, ho preso con me 2-3 vestiti e sono corso in aeroporto. Ho dormito a Torino e mi sono svegliato a Roma. Il presidente Cairo sapeva del mio desiderio di cambiare squadra, giocare la Champions League, crescere e lottare per i titoli... Ci siamo parlati apertamente e sono andato via dal Torino in modo amichevole. Un po' all'inizio mi ha ostacolato, ma poi mi ha lasciato andare quando ha visto che per me sarebbe stato un bene".
Su Spalletti.
"Spalletti è un grande allenatore qui viene chiamato da tutti 'maestro di calcio'".