Missori protagonista di Dreaming Roma. VIDEO!
Filippo Missori è il protagonista della puntata odierna di "Dreaming Roma", il programma in cui i calciatori delle giovanili rivivono il proprio percorso dentro Trigoria. Ecco quanto raccontato dal terzino della Primavera:
Sul primo giorno a Trigoria:
"Quasi 10 anni fa. Me lo ricordo come se fosse ieri;: avevo 9 anni e non mi sembrava vero, entrare dove c'è la squadra che tifo da bambino e vestire la maglia giallorossa. I ricordi sono tanti, tante emozioni, ma anche tante delusioni. Tanti allenamenti al freddo e sotto la pioggia, ma sono cose che ti formano e servono per arrivare a dove sono. Questo è un percorso che spero che facciano tutti i bambini: devi essere fortunato, ma anche bravo a sfruttarlo con tanti sacrifici e voglia di fare".
Su dove ha iniziato a giocare a calcio:
"Alla Romulea, dato che abito nel quartiere Appio Latino. Anche se i primi calci al palloni li davo già a tre anni, tre anni e mezzo. Hanno provato a farmi fare nuoto, ma piangevo entrando in vasco. A differenza di mio fratello, ho preso una strada diversa trasmessa da mio nonno. Mi ci ha portato lui a questa passione, mi portava agli allenamenti anche con il freddo e la pioggia. Sarò sempre grato a lui".
Sul ricordo più bello fin qui:
"Lo scudetto in U15. Quella stagione non era andata benissimo, ci sono stati alti e bassi. Abbiamo fatto un finale di stagione meraviglioso, concluso nel migliore dei modi: portando lo scudetto a Roma. In U17 è stato normale per come è andato l'anno, anche lì molti alti e bassi per colpa del COVID-19 che non ci ha fatto giocare tanto, però abbiamo fatto la nostra strada al meglio. Per me, vincere due scudetti a Roma è normale: questa squadra deve sempre ambire al meglio e a fare meglio delle altre. La Roma è Roma, è stata la dimostrazione di che gruppo siamo, e siamo migliorati anno dopo anno".
Sul ruolo:
"Terzino destro, anche se quest'anno gioco più avanzato dato il cambio modulo. Gioco più esterno, faccio di più la fase offensiva. Il mio punto di forza è la velocità e la progressione palla al piede. Devo migliorare un po' in fase difensiva, ma è normale: ogni giocatore non è mai perfetto. Cerco di migliorare giorno dopo giorno".
Sugli allenamenti in prima squadra:
"Ti migliorano anche dal punto di vista mentale, lì non puoi sbagliare mai e devi stare sempre concetrato. Quando sbagli una giocata, però cerchi di rifarla, viene apprezzata. Devi sempre farti trovare pronto. Il primo allenamento ero emozionato, stando qua da anni e vedendoli allenari era sempre bello. Pensavo: perché non ci posso stare io? E alla fine ci ero arrivato. Quello che mi ha aiutato di più è stato El Shaarawy, un bravissimo ragazzo che ti aiuta sempre. Anche Mancini e Pellegrini, soprattutto quest'ultimo sa che vuoldire passare dalla giovanile alla Prima Squadra".
Su Mourinho:
"Mourinho è Mourinho. Da sempre è un grande allenatore che ha vinto tutto in carriera, è molto bravo con noi giovani perché ci fa allenare molto sereni e tranquilli. Bravissimo".
Sulla società:
"La fiducia della società è sempre molto importante, io la sento molto. In questi anni, hanno fatto esordire tanti giovani. A noi della Primavera ci lasciano andare in Prima Squadra, ci lasciano crescere. Ciò è molto importante".
Sull'esordio tra i professionisti:
"L'esordio è qualcosa di unico, che stando lì ti aspetti e non ti aspetti. Non ti rendi conto di essere dentro l'Olimpico, nella panchina della Roma. C'è una serie di emozioni che non ti fa sentire la pressione. Il mister mi ha dato il pallone, è stato un grande regalo. Era venuto il giorno prima a scuola, però non mi aveva detto granché. Il giorno dopo ci abbiamo scherzato sopra, è stato un grande gesto e lo ringrazio. Il pallone è a casa e non si muove, c'è la data sopra, lo terrò sempre con me".
Sulla Roma:
"Mi ha dato dato, facendomi crescere mi ha valorizzato come ragazzo e come uomo. Cerco sempre di dare alla Roma il contributo e la fiducia verrà sempre rigata. Essendo romano e romanista, per me la Roma è tutto. Questa è diventata una seconda casa. Vestire la maglia della Roma è un'emozione che non si può spiegare, i brividi mi vengono".