Uno sprint che vale una stagione: la prossima
“L’obiettivo è essere lì per lo sprint finale”, pontificava Rudi Garcia all’inizio della scorsa stagione, quando la sua Roma volava vincendo a raffica e ottenendo il record di successi consecutivi a inizio stagione. Un anno e mezzo più avanti, i giallorossi si trovano sì in mezzo a uno sprint, ma per l’obiettivo minimo, vale a dire la qualificazione diretta alla Champions League, che porterebbe denaro fondamentale per il bilancio e quindi per restare a questi livelli senza bisogno di acrobazie sul mercato che Sabatini ha comunque dimostrato di essere in grado di compiere.
Occorrerà dare continuità alla (pur non eccezionale, ma quantomeno confortante dopo il disastro contro la Fiorentina) prestazione di Cesena per fare quello che in questa stagione alla Roma è riuscito solo una volta: battere una delle cinque rivali delle zone alte di classifica, evento verificatosi solo alla prima giornata con il 2-0 alla Fiorentina. Una vittoria estrometterebbe in modo quasi definitivo il Napoli dalla corsa al secondo posto e riaccenderebbe un motore che sembra perennemente inceppato, mentre un mancato successo potrebbe significare perdere per la prima volta nel corso della gestione-Garcia la seconda piazza, con la Lazio impegnata sul campo del Cagliari a risultato dell’Olimpico già acquisito.
Purtroppo la sosta, come spesso è accaduto, non è bastata a Garcia per recuperare qualcuno dei suoi acciaccati e anzi ha restituito un Gervinho che rimarrà fuori per tre settimane. Il non desiderato vantaggio di non giocare più le coppe (l’unico impegno infrasettimanale rimasto in calendario è la trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo del turno numero 33) permetterà di preparare le gare con maggiore tranquillità e di attenuare leggermente il problema degli infortuni, ma i numerosissimi KO sono stati e saranno un fattore troppo pesante per non essere tenuto in considerazione in una stagione che non ha mantenuto su nessun piano le premesse estive. Premesse che possono essere riproposte a patto di non fallire questi ultimi, decisivi, dieci appuntamenti.