Serve un tecnico di personalità, è questa la vera priorità
"L'approccio alla gara? E' una malattia endemica della squadra. C'è volontà di vincere ma la squadra a volte pensa che si possano sviluppare trame attraverso un canovaccio da loro stabilito, ma il partite come questa e a questo punto della stagione le cose cambiano un po'. Bisogna mettere qualcosa in più in tutte e due le fase, a volte pensiamo di potercela giocare solo con le nostre qualità ma dobbiamo mettere dell'altro". Questo il pensiero del ds Sabatini subito dopo Roma-Pescara. Un grido di dolore pubblico, un segnale alla squadra, ma - forse - anche ai piani alti di Trigoria. In questa piazza, così calda e passionale, spesso lunatica, non basta un tecnico capace solo a livello tattico, che sappia mettere la squadra al meglio in campo. No, a Roma serve un leader capace di monopolizzare l'attenzione su di sé per lasciar lavorare tranquillamente i giocatori durante la settimana. Un leader, magari tatticamente non eccezionale (vedi Capello), ma con una personalità che funga da àncora di salvataggio nei momenti di maggiore difficoltà - inevitabili - di un campionato. Un tecnico capace di leggere la mente dei calciatori, un gestore, uno che si prenda le responsabilità - anche di fronte a tutta la stampa - di tutto quello che succede dalle parti di Trigoria. Proprio quel "qualcosa in più" chiesto da Sabatini dopo la gara interna con il Pescara ultimo in classifica, che ha riacceso le polemiche sulla fiacchezza dei giallorossi dopo le belle partite di Torino e Milano.
Il prossimo tecnico della Roma dovrà avere tutte queste caratteristiche: i dirigenti, proprio nella giornata di lunedì, si sono riuniti a Trigoria per fare il punto della situazione. Le due opzioni sono Massimiliano Allegri e Walter Mazzarri. Il primo, quello preferito dai piani alti del centro tecnico Bernardini, ha un contratto con il Milan ma è il nome giusto per ripartire dopo i fallimenti di Luis Enrique e Zeman. Un tecnico capace di dare un'identità alle proprie squadre e dallo stile sobrio. Il secondo - magari poco simpatico caratterialmente, con uno stile ritenuto troppo eccessivo - ha, però, tutte le caratteristiche che servirebbero alla Roma: figura forte e di personalità capace di tirare fuori la cattiveria agonistica dai calciatori e di motivarli sin dal 1' minuto, proprio quello che manca alla squadra giallorossa. Non a caso le quotazioni dell'attuale tecnico del Napoli avrebbero ripreso quota negli ultimi giorni anche perché, con una stagione praticamente già archiviata in attesa della finale di Tim Cup, questa è la vera priorità della società giallorossa. Per non fallire ancora.