Osvaldo spesso lento e impacciato, futuro roseo per Borini

Nato a Roma il 7 febbraio 1973, nel 2000 inizia a collaborare con Eurosport. Nel 2003 contribuisce alla nascita di Sportitalia di cui diventa dal 2006 responsabile della redazione romana e inviato per la Nazionale di calcio
19.09.2011 00:00 di  Marco Terrenato   vedi letture
Osvaldo spesso lento e impacciato, futuro roseo per Borini

  Mal di gol. Un punto a San Siro non si può disprezzare, ma la Roma di Luis Enrique continua a non segnare. Anche contro l’Inter non basta un dominio territoriale espresso per larghi tratti della gara, per portare a casa il primo successo stagionale.

Certo pensare di vincere in casa nerazzurra non è cosa semplice, ma la squadra giallorossa stupisce per la personalità mostrata in campo e per la mole di gioco costruita, ma non concretizzata.

Qualcosa dunque non funziona in attacco e quindi nei sedici metri finali, dove i vari Totti, Osvaldo e Borini, quest’ultimo preferito a sorpresa al posto di Bojan e Borriello, non trovano mai il guizzo vincente. E mentre l’ex Chlesea e Parma lascia intravedere un futuro roseo, da rivedere è Osvaldo, spesso lento e impacciato, incapace di sfruttare le chance a disposizione.

Luis Enrique è però soddisfatto e applaude tutti. La squadra cresce, eppure qualcuno, prima o poi, la palla dentro la porta dovrà buttarla.

La serata del Meazza per lo meno permette ai giallorossi di sbloccare lo zero in classifica, anche se per il quarto anno consecutivo, la Roma rimane a secco di vittorie dopo i primi 180 minuti di campionato.

La rivoluzione tattica di Luis Enrique è comunque ben avviata. Con l’Inter la scelta di schierare Perrotta e Taddei esterni difensivi rappresenta una novità assoluta. Affrontare la scala del calcio con due soli difensori di ruolo non è da tutti.

A Kjaer, che nel finale salva clamorosamente il pari, e Burdisso, si aggiunge spesso De Rossi ad arginare le ripartenze interiste, soprattutto nel finale di match quando Zarate e Snejider sfiorano il colpaccio. Il centrocampista azzurro, in insieme al ritrovato Pizarro, è tra i migliori, conseguenza di un gioco che gli si adatta perfettamente. Più incerti e fragili appaiono invece Pjanic e Gago.

La Roma di questo inizio di stagione non appare troppo fortunata. A farne le spese anche Stekelemburg. Il portierone olandese viene messo k.o da Lucio, molta paura, ma per fortuna solo qualche punto di sutura E Lobont, nonostante le abituali incertezze, si fa trovare pronto.

Lo 0-0 di San Siro permette a Luis Enrique di respirare. L’esame non è ancora superato e nel prossimo step, giovedì con il Siena, serviranno i gol per regalare al tecnico asturiano la prima vera gioia della stagione.