La Roma sa vincere in tutti i modi
Dieci in pagella, 30 e lode o gode come hanno scritto in tanti. Questa Roma di Rudi Garcia ha vinto ancora e ha battuto il record: la miglior partenza della storia del nostro campionato a girone unico. Anche l'ostacolo Chievo è stato superato, con difficoltà certo, ma in fondo lo stesso tecnico francese lo aveva preannunciato alla vigilia: "Giovedì sera soffriremo". E così è stato, ma il gol liberatorio di Borriello non è stato certo casuale, ne frutto dell'opera di cinque maghi come qualcuno sulla altra sponda del Tevere ha voluto (speriamo per loro solo ironicamente) sottolineare.
Scherzi a parte, quello che stupisce di questa nuova Roma è l'impressionante capacità di adattarsi a qualsiasi situazione. 10 vittorie, 30 punti, miglior attacco, una difesa impenetrabile rimasta imbattuta per la nona volta su dieci, con quel solo gol subito da Biabany ormai sempre più unico e famoso. I dati colpiscono, ma a colpire di più è il fatto che i giallorossi abbiano saputo vincere in tutti i modi. Faticando, dominando, soffrendo, in inferiorità, comandando il gioco, sfruttando le 'ripartenze', pazientando e attendendo il momento propizio. Soprattutto senza mai perdere la propria identità o innervosendosi.
La gara con il Chievo è stata l'ennesima prova di maturità. Eppure mister Sannino l'aveva preparata bene, aveva imbrigliato la Roma, pressando e sfruttando anche le pesanti assenze di Totti e Gervinho, ma non aveva fatti i conti con le intuizioni in corsa di Garcia. Come Bradley a Udine, l'ingresso di Florenzi, giustamente lasciato a riposo considerando i tre impegni settimanali, ha spaccato la partita. L'incursione in area e l'assist per la zuccata perfetta di Borriello (undicesimo marcatore diverso della Roma) hanno regalato altri tre punti, respingendo l'assalto di Juventus e Napoli, rimaste ancora a -5.
In molti nella prestazione non proprio travolgente della Roma hanno intravisto un po' di stanchezza, ma per respingere l'accusa basta fare una semplice considerazione. Per la settima volta su dieci la squadra di Garcia ha vinto segnando solo nella ripresa, senza subire gol e, come con il Chievo, senza rischiare nulla nei minuti finali del match.
Certo qualche energia in meno probabilmente c'è e infortuni e squalifiche hanno costretto qualche giocatore agli straordinari. Quando si vince però tutto passa in fretta. Domenica sera contro il pirotecnico Torino di Ventura ci saranno ancora assenze importanti, in primis quella di Castan in difesa. Non sarà facile ripetersi, ma per la Roma sarà l'ennesimo stimolo a continuare la striscia positiva.
Guai però a nominare la parola scudetto. A Trigoria proprio non vogliono saperne almeno fino a quando Napoli e Juve smetteranno di viaggiare anche loro a ritmi impressionati. L'obiettivo rimane la Champions e i distacchi abissali sulle inseguitrici sembrano già una bella garanz