La lezione di un girone fa

20.01.2018 09:15 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
La lezione di un girone fa
Vocegiallorossa.it

Da Roma-Inter a Inter-Roma sembrano essere cambiate poche cose intorno ai giallorossi. Le perplessità sul gioco della squadra sono più o meno le stesse del post-Vigo, i pezzi del puzzle che mancavano allora sono gli stessi che mancano adesso, chi doveva aggiungere qualcosa a suon di euro ancora non lo ha fatto e la classifica è quella che molti da fuori si aspettavano e molti da dentro non accettavano. In mezzo di cose ne son successe tante, molte delle quali hanno cambiato alcune di queste valutazioni per un periodo, che, volendo, è stato una versione più ampia proprio della gara di andata. Impossibile non ricordare: 70 minuti di ritmo, intensità e anche qualità, qualche episodio negativo e poi un crollo fisico, mentale o tutti e due, senza una precisa linea di demarcazione che possa aiutare a stabilire con certezza di cosa si tratti.

In sintesi, sembra proprio la storia degli ultimi mesi dei giallorossi, che di episodi negativi - esterni al loro raggio d’azione - ne hanno avuti, ma, contrariamente a quanto accaduto in quella notte di agosto, non certo così abbondanti da scatenare quello che (non) si è visto nell’ultimo mese e che è stato pagato a livello di punti e quindi classifica. Senza dunque dover pensare a chissà cosa, col rischio di non ritrovarsi con nulla in mano, è proprio nella partita di un girone fa che si può ritrovare tutto il buono che si è fatto e che oggi sembra impossibile rifare e si può andare a vedere cosa e dove si è sbagliato ed evitare di replicarlo, a partire già da domenica, quando si aprirà un trittico di partite che può cambiare la stagione in un senso o nell’altro. La Roma è ben lontana dalla perfezione, ma come in quei 70 minuti mise alle corde i nerazzurri, così per più di metà della prima parte di campionato ha fatto cose che in pochi si aspettavano: rifarlo, portando però a casa il risultato, al Meazza significherà rendersi conto di potersi ripetere anche da qui fino a maggio.