I buoni motivi per non vendere Rüdiger
Mentre l'afa è arrivata a Roma, la Capitale si adegua al clima e sembra aver rallentato il ritmo. Scuole chiuse, meno traffico, città vuota nei weekend. Anche il calciomercato sembra seguire lo stesso ritmo. L'eco delle trattative arriva a malapena. È un rumore di sottofondo, quasi impercettibile. Le altre big si stanno muovendo, o così pare. Il bilancio si farà a fine agosto e la Roma sta prendendosi tutto il tempo necessario per non sbagliare le scelte: “Il problema non è vendere, ma comprare male”, disse Monchi appena sbarcato a Roma. Sicuramente il problema non sarà vendere, dato che la rosa giallorossa fa gola a mezza serie A. Dopo aver passato settimane a dire che Manolas avrebbe certamente lasciato la Capitale a giugno, ora sembra Rüdiger l'indiziato numero uno a partire. Non deve sorprendere: Spalletti, appena arrivato a Roma, era rimasto colpito proprio dal tedesco.
A prescindere dalle sue qualità tecniche, il tecnico toscano ha sempre apprezzato la forza, la determinazione di Rüdiger. Il suo non voler mollare mai, la rabbia che mette in campo e che trasmette alla squadra. Un panzer tedesco in piena regola, capace però di andare d'accordo con tutti i suoi compagni. In più, ed è questo il motivo principale per cui la Roma dovrebbe tenerlo, il tedesco è estremamente duttile. Può giocare in una difesa a tre o a quattro, come centrodestra o centrosinistra, sulla fascia destra e in quella sinistra. Dove lo metti sta e sta anche abbastanza bene. Con la Roma alle prese con la maledizione degli esterni (prima il crociato lesionato proprio di Rudiger, poi Mario Rui, poi due volte Florenzi e infine Emerson), avere un uomo capace di occupare tutti i ruoli in difesa è fondamentale. Ecco perché la Roma chiede almeno 40 milioni: per sostituire l'ex Stoccarda bisognerebbe prendere almeno due calciatori, entrambi di valore. Impresa non da poco.